Mezz’ora di radio di Confindustria. La Polanco lancia “Vamos al bunga-bunga”. Autrici le munecas, testo letto da Berlusconi

di Lucio Fero
Pubblicato il 11 Aprile 2011 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA-E’ venerdì otto aprile e comincia alle 18,30. Comincia la mezz’ora abbondante che la radio di Confindustria, la radio del Sole 24 Ore,  dedica ad un’ospite definita “d’eccezione”: Maristhelle Polanco. Dagli studi del “La Zanzara” si collegano con lei non celando il giornalistico orgoglio di averla tutta per loro e per gli ascoltatori come interlocutrice a suo modo autorevole ed autentica testimone del tempo. Annunciano in sincrono il conduttore, Giuseppe Cruciani, la seconda voce in studio, Parenzo, e la stessa Polanco la notizia prima e più ghiotta: sta per uscire una “compilation” di brani musicali “firmati dalla show-girl”. Il brano principe e guida avrà per titolo: “Vamos al bunga-bunga”. Sotto incalzare di puntuali domande, la Polanco fa sapere che Berlusconi non ha scritto il testo ma lo ha visionato e approvato. Dice sempre la Polanco che non è stata sola nella fatica creativa, hanno collaborato le “munecas”, cioè le “bambole”.

“Il testo l’ho letto a lui”.

Al telefono, vi sentite ancora?

“Sì, ho il suo numero nuovo, quello vecchio ha dovuto lasciarlo perché gli è stato mancato di rispetto”.

Cruciani si infila a questo punto della conversazione, rilassata, amichevole e punteggiata di reciproche risate, in una gaffe non è dato sapere se inconscia o cercata. Ma più probabilmente, dato il clima, è sbagliato anche considerarla una gaffe. Infatti, purtroppo, non si imbarazza nessuno. Cruciani dice: “Che male c’è a sentirsi? Lei Polanco non frequenta mica un trafficante”. Di un trafficante di droga la Polanco è stata e forse è ancora la compagna, trafficante condannato con sentenza. La Polanco non fa una piega: “Dodici chili…Per uso personale”. Scherza la Polanco, si sente forte, intoccabile. Sfacciata dice: “Sono cose che hanno scritto i giornali”. No, è scritto in sentenza ma per la Polanco le sentenze devono valere quanto un articolo di giornale.

Polanco ride molto: ogni volta che le chiedono se ha fatto sesso con il premier risponde: “No, mai…”. E aggiunge, volutamente e non per caso aggiunge risata alla negazione. Ridendo distingue: “Amore c’era ad Arcore, sesso no, mai”. E risatina, risatina di scherno e allusione. Dice di non ricordare quante volte è stata ad Arcore, tante sono state. Dice di essere stata ad Arcore spesso “con mia figlia a prendere un the”. E giù risatina. Dice che “le ragazze si fermavano a dormire lì, magari se abitavano lontano”. E giù risatina.

Dura mezz’ora e più, in studio usano guanti bianchissimi per la Polanco, le sue parole, le sue canzoni, le sue risatine. Sentono che la ragazza in qualche modo emana autorità, stanno allo scherzo, fanno salotto con la Polanco ospite d’onore e prima donna. Era la radio di Confindustria.