Rai: Masi non va in vigilanza, Zavoli replica: “Sconcertato”

Pubblicato il 9 Giugno 2010 - 19:06 OLTRE 6 MESI FA

Mauro Masi

Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, non parteciperà domani all’audizione prevista in Commissione di Vigilanza. Lo conferma all’Ansa il presidente, Sergio Zavoli. La decisione accende però la miccia con il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli, che commenta: “Sono sconcertato”.

Zavoli, nella riunione della Commissione di Vigilanza dell’8 giugno, aveva convocato con urgenza Masi, “per avere a quel livello di responsabilità risposte per garantire serenità e certezza, con l’assunzione di provvedimenti che mettano ordine in vicende che ci inquietano”.

Già il 25 maggio la Commissione di Vigilanza della Rai aveva deciso di convocare per la settimana sucessiva il direttore generale della Rai, Mauro Masi, per chiedere chiarimenti in merito alla possibile rescissione consensuale del contratto tra l’azienda e Michele Santoro, sul caso della rinuncia alla conduzione del Tg1 da parte di Maria Luisa Busi, oltre che al piano industriale e all”oscuramentò di Rai News.

L’audizione era poi saltata e, nel frattempo, la Commissione aveva deciso di andare avanti fino all’approvazione del parere sul contratto di servizio.

La replica di Zavoli. “Leggo, sconcertato  -scrive scrive Zavoli, in una lettera di risposta al direttore generale Rai, Mauro Masi – le motivazioni che accompagnano la richiesta di rinviare la sua audizione. Le ricordo che la richiesta di ascoltarla viene dall’editore dell’azienda da lei diretta”.

“Leggo, sconcertato, – afferma l’ex presidente della Rai – le motivazioni che accompagnano la richiesta di rinviare la sua audizione fino a quando non potrà disporre delle determinazioni assunte dal Consiglio di Amministrazione; e, immaginando le domande che le verrebbero rivolte, mi anticipa, arbitrariamente, che non sarebbe in grado di rispondere! Forse le sfugge il significato dell’invito a fornire in Commissione una serie di notizie sull’andamento delle molte questioni che investono la credibilità del Servizio pubblico, talune riferite a ciò che lei cita, ma altre, ben più numerose e complesse, ormai di argomento quotidiano. Le ricordo, infine – conclude Zavoli -, che la richiesta di ascoltarla le viene da una Commissione bicamerale che, per la giurisprudenza costituzionale, è l’editore dell’azienda da lei diretta”.

Poi in seduta di commissione, dopo aver letto la lettera di Masi con le “giustificazioni” per l’assenza, Zavoli risponde al capogruppo del Pdl, Alessio Butti, che aveva definito “esagerata” la sua reazione: “Se Masi mi avesse detto di poter venire venerdì, la questione si sarebbe chiusa in pochi minuti, ma il rinvio alla prossima settimana, che era l’ultima delle sue opzioni, mi ha allarmato. Se il direttore generale si fosse limitato a dirmi, guardi non sono in condizioni prima di venerdì di rispondere alle vostre domande, la questione si sarebbe risolta nel giro di pochi secondi – ha spiegato Zavoli – Questo non è successo, anzi è successo dopo avere ricevuto questa lettera inviata inopinatamente anche ad altre quattro ragguardevoli persone ma che denuncia già una tonalità che in qualche modo è fastidiosa. Non ho potuto non dire in una telefonata al direttore generale che io intendevo non venir meno alla possibilità di trovare un motivo di condivisione sull’ora e il giorno più adatti. Masi ha manifestato lo scrupolo di venire in Vigilanza senza riuscire a rispondere alle domande che gli sarebbero state poste, ma io l’ho rassicurato su questo dicendogli che nessuno lo avrebbe messo in imbarazzo”.