Referendum, Pamela Orrù (Pd): “Beppe Grillo sa che gli M5s credono alle scie chimiche?”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Dicembre 2016 - 20:46| Aggiornato il 2 Dicembre 2016 OLTRE 6 MESI FA
Referendum, Pamela Orrù (Pd): "Beppe Grillo sa che gli M5s credono alle scie chimiche?"

Referendum, Pamela Orrù (Pd): “Beppe Grillo sa che gli M5s credono alle scie chimiche?”

ROMA – Beppe Grillo ha annunciato che denuncerà Matteo Renzi e il Pd per “abuso di credulità popolare”. Proprio il leader del Movimento 5 stelle, che cavalca l’onda del populismo nei suoi comizi, parlando del referendum costituzionale del 4 dicembre e del quesito attacca il premier. A rispondere è la senatrice del Pd Pamela Orrù, che gli ricorda come molti degli attivisti, e anche dei parlamentari, del Movimento 5 stelle siano particolarmente sensibili di teorie complottistiche basate proprio sulla credulità popolare: dalle scie chimiche al controllo della popolazione via microchip, senza tener conto di chi crede che l’11 settembre sia stato oggetto di una congiura “pluto-giudaica” e non del terrorismo.

Se Grillo dal suo blog annuncia che M5s è pronto a denunciare Renzi per “abuso di credulità popolare”, c’è chi come la senatrice Orrù gli ricorda che molti dei suoi siano sedotti dai complotti e che la minaccia di tale denuncia sembra essere decisamente uno scherzo, oltre che un controsenso:

“Ma che cos’è? Uno scherzo? L’annunciata denuncia di Grillo a Renzi per ‘abuso della credulità popolare’ lascia allibiti. Da Palermo a Bologna gli amanuensi M5S abusano a catinelle della legge e il Vate genovese si permette di guardare in casa Pd. E poi vogliamo parlare di ‘abuso di credulità’? Nel suo Movimento, c’è chi parla di scie chimiche, chi sostiene che siamo tutti controllati da microchip e chi giura che l’11 settembre il Pentagono sia stato semidistrutto da una congiura pluto-giudaica, piuttosto che da bin Laden. Ma forse, ripensandoci, in questi casi non c’è malafede. Semplicemente, alcuni esponenti del M5s credono davvero a queste cose e Grillo fa bene a occuparsi degli ‘abusi della credulità’. Ma in casa propria”.