Regionali. Ceccanti: “In Umbria onorato lo Statuto nazionale del Pd”

Pubblicato il 28 Gennaio 2010 - 14:00 OLTRE 6 MESI FA

Il senatore Stefano Ceccanti

In Umbria si esce dall’empasse e si onora lo Statuto nazionale del Pd. Sabato 30 gennaio ore 20.00 termine ultimo per la presentazione dei candidati alle Primarie della Regione. Mercoledì 27 gennaio l’assemblea regionale del Pd, dopo molte polemiche e attriti anche all’interno del partito, ha votato in grande maggioranza la proposta del segretario Lamberto Bottini. Fissata per il 7 febbraio la data delle primarie.

“Una scelta democratica che rispetta una delle due sole possibilità previste dallo Statuto del Partito democratico”. Il senatore del Pd, Stefano Ceccanti, commenta così l’esito dell’assemblea, esito che appare come una vittoria personale per l’ex diessino. Nei giorni scorsi, infatti,  il senatore era più volte tornato sulla situazione in Umbria, situazione che si era arenata, rischiando di risolversi con una decisione “arbitraria dell’assemblea regionale”.  “Le primarie per il Pd non sono l’undicesimo comandamento, cioè un imperativo assoluto. Lo Statuto però le configura come una sorta di ottavo sacramento”, aveva detto il senatore in risposta a Marco Follini.

In Umbria le primarie era state indette tempo fa e i termini si erano chiusi con la presentazione di un solo candidato, Mauro Agostini. In una situazione di questo genere, spiega Ceccanti “lo Statuto prevede due strade: riaprire i termini o annullare le Primarie annunciando Mauro Agostini, in questo caso, come unico candidato alle elezioni regionali di marzo”.
In Umbria invece, si stava aprendo un’altra strada: “Cancellare la candidatura di Mauro Agostini e proporre un altro candidato deciso dall’assemblea regionale. Questo significava calpestare palesemente lo Statuto nazionale – sottolinea Ceccanti – che non consente in alcun modo di tornare indietro, una volta effettuata la scelta, violando i diritti acquisiti di candidati e iscritti”. Pertanto, conclude il senatore: “La decisione di ieri ristabilisce la legalità”.

Esce quindi di scena l’attuale presidente della Regione Umbria,  Maria Rita Lorenzetti, nome autorevole che si voleva proporre alle primarie. Lorenzetti sarebbe stata candidata al terzo mandato, possibilità non prevista dallo stesso Statuto. Niente deroga e niente ricandidatura, anche se il suo nome era stato fatto dalla maggioranza del partito.

Per Mauro Agostini, senatore ed ex tesoriere del Pd quando era segretario Veltroni, quella di ieri “è un ritorno alla democrazia. Sono felice di rappresentare un partito che fonda sulla legalità le proprie scelte”. Ma nella sfida alle primarie dove già si parla di Agostini come candidatato “veltroniano”, e della possibile proposta di una “bersaniana” come Catiuscia Marini, molto vicina anche alla Lorenzetti, l’ex tesoriere del Pd non  si riconosce. “Non faccio parte di nessuna delle due correnti – dice Agostini – Io sono un candidato che si poggia sulle 1700 firme. Sono quindi un candidato della gente”.