Riforma PA, premio a statali meritevoli, anche dipendenti

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Agosto 2016 - 15:47 OLTRE 6 MESI FA
Riforma PA, premio a statali meritevoli, anche dipendenti

Riforma PA, premio a statali meritevoli, anche dipendenti (La ministra Marianna Madia)

ROMA – Riforma della Pubblica Amministrazionepremio agli statali più meritevoli. Non solo ai dirigenti, ma a tutti i dipendenti. Ma chi non centra gli obiettivi rischia di perdere un’abbondante quota della retribuzione, fino al 40 per cento. E nei casi più pesanti rischia il posto stesso.

Tra le altre misure, il decreto prevede che chi perde l’incarico a seguito di una revoca per mancato obiettivo ha un anno di tempo per procurarsi un nuovo mandato, dopo di che decade dal ruolo, cioè viene licenziato. In generale, per chi resta senza incarico la vita diventa dura: si resta in standby per un anno, poi, nel giro di un triennio, la paga si riduce all’osso.

La retribuzione cambia in tutti casi: la parte variabile, legata ai risultati (su cui avranno un impatto anche le assenze), non potrà scendere sotto il 30%, che diventa 40% per i dirigenti generali. Insomma qualche differenza resta anche con il ruolo unico, si potrà distinguere tra posizione generale o meno e anche creare delle sezioni a parte per ‘dirigenti speciali’ sul piano tecnico, con possibilità di derogare alle quote di esterni.

Un altro passaggio importante, sottolinea Andrea Bassi sul Messaggero,

riguarda le retribuzioni dei dirigenti, è quello dove si affronta il tema della loro «omogeneizzazione». Viene demandato alla contrattazione collettiva di «operare una graduale convergenza del trattamento fondamentale di tutti i dirigenti iscritti ai ruoli», utilizzando le economie che si renderanno disponibili a seguito di questa operazione per incrementare la componente del trattamento economico correlata all’incarico.

(…) Gli incarichi dirigenziali saranno a tempo. Dureranno al massimo quattro anni e saranno rinnovabili solo a seguito di una valutazione positiva, di altri due anni. Il dirigente che si vedrà revocare l’incarico a seguito di una valutazione negativa, potrà stare al massimo un anno in freezer. Se nel frattempo non riesce a trovare un’altra collocazione, allora sarà licenziato.

Per i dirigenti che invece hanno guidato bene i loro uffici, ma l’incarico è scaduto, ci sarà un obbligo di partecipare ad almeno cinque interpelli all’anno per trovare una nuova collocazione. Se non partecipa agli interpelli può essere licenziato. Passato il primo anno senza che abbia trovato una collocazione, la sua retribuzione fissa viene tagliata del 30%. Dopo due anni di collocamento «a disposizione» i dipartimento della funzione pubblica provvede a trovargli un posto al di fuori delle procedure di interpello. Solo in caso di rifiuto possono essere licenziati. In alternativa possono scegliere di essere degradati a semplici funzionari.