Roma, bilancio da approvare ma… gioca la “magica”. E i consiglieri lasciano l’aula

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2013 - 11:39 OLTRE 6 MESI FA
L'aula Giulio Cesare

L’aula Giulio Cesare

ROMA – Roma verso il default? Bilancio da approvare in fretta? Tutto fermo, c’è la Roma, c’è la “magica” in campo. E i consiglieri, alle 20, lasciano l’aula. Ordini del giorno, fogli volanti, gomitate, urla, statistiche e bilanci da approvare, il consiglio comunale convocato di domenica sera, il sindaco, Ignazio Marino, che si indigna e litiga e poi il fermi tutti, stop, il bilancio può aspettare, c’è la partita, c’è la Roma. E’ quello che è successo ieri sera (25 novembre). L’Assemblea Capitolina era convocata solo fino alle otto di sera. Poi tutti (o quasi) davanti alla tivù.

Marino, in aula, non si fa vedere. All’Eur, dove era in visita alla «Nuvola», lascia il cantiere portandosi dietro il caschetto: «Questo me lo prestate tutta la settimana…», scherza. L’idea era quella di presentarcisi in aula, dopo il colpo (gomitata o sbracciata che sia) ricevuto da Dario Rossin (Fdi). Ma il sindaco, impegnato anche con i sindacalisti del Teatro dell’Opera, desiste. Rossin, che in aula (su «consiglio» del presidente Mirko Coratti) si era scusato col sindaco e con i colleghi, parla di «simulazione del sindaco: ho rivisto il filmato, l’ho appena sfiorato».

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