Roma, il piano del Comune: 4 mila prepensionamenti per risparmiare 160 milioni

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Marzo 2014 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA
Roma, piano comune: 4 mila prepensionamenti per risparmiare

Roma, Piazza del Campidoglio

ROMA – Una deroga alla legge Fornero per avviare subito quattromila prepensionamenti in Campidoglio e far risparmiare al Comune di Roma circa 160 milioni di euro all’anno. Soldi che eviterebbero altrettanti tagli drastici sulle risorse da destinare ai dipartimenti. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha chiesto al governo una norma ad hoc, utile non soltanto a trovare ulteriori risorse per il bilancio ma anche ad avviare un turn over per l’assunzione di giovani.

“Si tratta di un emendamento che è stato chiesto dall’Anci già nella legge di stabilità – ha spiegato il sindaco – Prevedeva per i grandi Comuni che hanno migliaia di dipendenti la possibilità di ritornare alla normativa pre-Fornero. Io ho ricordato che è una questione aperta non solo per Roma, ma per molti Comuni italiani”.

L’idea sarà discussa martedì al tavolo della cabina di regia con il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia. All’incontro voluto dal sindaco per elaborare il piano di rientro triennale previsto dal decreto, verrà presentata una bozza di bilancio 2014: l’assessore Daniela Morgante, la lady dei conti del Campidoglio, e il presidente della commissione Bilancio Alfredo Ferrari presenteranno una scheda con delle proiezioni di entrate-uscite e costi della manovra 2014.

Servirebbero tagli ai dipartimenti per 250-260 milioni, che andrebbero ad aggiungersi ai 300 milioni in meno per i contratti di servizio con le aziende municipalizzate. Tanti i servizi a cui verrà drasticamente ridotto il budget. Azzerato il milione di euro a Roma Multiservizi per la manutenzione del verde cittadino, ridotto del 20 per cento (da 119 a 100 milioni) il compenso a Roma Tpl per la gestione delle linee ultraperiferiche del trasporto pubblico. Il servizio di guardiania e manutenzione dei parcheggi di scambio, passerà da 4,1 milioni a 650 mila euro annui. Completamente azzerato il contratto con Risorse per Roma per i “servizi per i nomadi”, che nel 2103 era costato 1,5 milioni, mentre saranno tagliati tra il 10 e il 50 per cento i contratti del settore cultura.

Marino ha altresì ribadito la necessità di una norma da parte dello Stato che permetta di “spostare dipendenti tra il Comune e le municipalizzate e tra le partecipate stesse” – in particolare il sindaco vuole mettere mano a tutte quelle assunzioni fatte tra il 2008 e 2013: “Dobbiamo valorizzare al meglio le risorse umane di cui disponiamo. Roma tra Campidoglio, municipi e società partecipate ha circa 70 mila lavoratori. Roma può veramente diventare un esempio di best practice e un modello per il resto del Paese”.

Nel successivo incontro della cabina di regia, previsto per venerdì mattina, di discuterà invece dell’iter parlamentare del decreto Salva Roma e anche dell’assenza, nel nuovo testo del dl, di una disposizione che prevedeva il trasferimento al Campidoglio, per il triennio 2013-2015, di 28,5 milioni di euro per il potenziamento della raccolta differenziata.