Salvini alla parola umanitaria mette mano alla circolare. Ma Mattarella gli nega immunità elettorale

di Lucio Fero
Pubblicato il 6 Luglio 2018 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Salvini alla parola umanitaria mette mano alla circolare. Ma Mattarella gli nega immunità elettorale

Salvini alla parola umanitaria mette mano alla circolare. Ma Mattarella gli nega immunità elettorale

ROMA – Salvini alla parola umanitaria mette mano alla circolare [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. Salvini ministro degli Interni ha guardato con i suoi occhi e ai suoi occhi l’Italia offre, anzi regala troppa protezione umanitaria. Quindi tagliare, basta manica larga e lassismo. D’ora in poi braccino corto, cortissimo sulla protezione umanitaria. Ordine di ministro a Prefetti e autorità di pubblica sicurezza, mediante circolare valida dalle Alpi a Lampedusa.

Cosa è  mai questa protezione umanitaria? E’ quando sei migrante, sei sbarcato o comunque arrivato in Italia, non hai ottenuto né lo status di rifugiato, né il diritto di asilo, tanto meno il permesso di soggiorno. Però sei in condizioni tali (salute, età) tali da non poter essere messo tra coloro da rispedire via, rimpatriare da dove sono venuti (alla condizione doppia di saperlo da dove e che quel paese di provenienza accetti il rimpatrio).

In questi caso c’è la protezione umanitaria, cioè puoi restare in Italia per due anni, eventualmente rinnovabili se permangono le condizioni. La protezione umanitaria si concede soprattutto a minori non accompagnati e a donne incinte. Ma anche a uomini ammalati o che si giudica pericoloso per loro rimandarli indietro. Ecco, Salvini ha guardato con i suoi occhi e i suoi occhi hanno visto un sacco di furbetti (così ha detto) travestiti da malati e in realtà immigrati clandestini. E con i suoi occhi Salvini ha visto poltroneria da parte di chi concede protezione umanitaria e, peggio, la rinnova quasi automaticamente.

Gli occhi di Salvini hanno visto troppa protezione umanitaria, addirittura il 28 per cento di quelli che restano. Questo è quello che vedono gli occhi di Salvini: clandestini che si imboscano in Italia sotto la scusa dell’umanitario. E nel mettere mano alla circolare abbassa umanitaria, Salvini perfeziona quella che è una sua tecnica peculiare, tanto costante quanto da pochissimi notata. Tutti i politici o quasi dicono e poi negano. Salvini fa e poi nega. Ha fatto la circolare ai Prefetti ordinando con chiarezza di smetterla con la protezione umanitaria se non in casi eccezionali. Poi ha detto: niente di speciale, solo stare nelle regole. Fare e negare di fare, una tecnica non a caso comune a tutti i leader della democrazia illiberale alla Orban.

Salvini che alla parola umanitaria mette mano alla circolare e ci tiene tanto a far sapere che lo fa “Da papà”. Piace tantissimo a Salvini questa cosa del fare “da papà”. Resta da capire da papà di chi.

Per ora papà Salvini deve registrare (incassare mai, Salvini non incassa mai colpi) come Mattarella non gli riconosca a lui e alla Lega nessuna immunità elettorale. E’ da qualche giorno che Salvini va dicendo della sua personale Costituzione e della sua democrazia. Queste prevedono che se un partito è molto votato, allora una sentenza non può colpirlo, altrimenti è sentenza contro il popolo. Insomma immunità elettorale per la Lega, anche si fosse imbertata 49 milioni di finanziamento pubblico e anche si rifiutasse di restituirli come da sentenza della magistratura.

Salvini ha gridato: ne va della democrazia e, visto che faceva rima, ha aggiunto: come in Turchia. Poi Salvini ha detto al paese tutto: ne vado a parlare con Mattarella, ci deve pensare lui. E Mattarella gli ha fatto sapere che lo vede volentieri, magari per un caffè. Ma che per il resto dà i numeri. E che ovviamente non c’è nessuna immunità elettorale e neanche attacco alla democrazia e al popolo. Timidamente anche il ministro M5S della Giustizia ha rilasciato la dirompente dichiarazione: “Le sentenze vanno rispettate”. Le cronache, rispettose di Salvini, hanno registrato Bonafede come contrasto a Salvini. Niente meno, un ministro della Giustizia che dice le sentenze vanno rispettate. Roba forte, occorreva aspettare la Terza Repubblica, quella dei cittadini.