Santoro/ Franco Siddi, segretario Fnsi: basta campagne, difendiamo la libertà. Sergio Zavoli, Vigilanza Rai: dare voce a tutti

Pubblicato il 13 Aprile 2009 - 21:24 OLTRE 6 MESI FA

Su quello che ormai è diventatoi il caso Santoso, il segretario della Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti, ha dichiarato: quello di Santoro è “un genere” e “non si può pretendere che piaccia a tutti. Non c’é bisogno perciò di scatenare un putiferio: pensiamo al terremoto piuttosto”.
Siddi ha aggiunto: “E’ davvero singolare che di fronte all’immane tragedia del terremoto in Abruzzo e delle straordinarie azioni di solidarietà a sostegno delle popolazioni colpite, sia stata aperta, all’insegna di Santoro-sì,Santoro-no, una nuova campagna contro Annozero, trasmissione che punta a fare informazione. Non possiamo non difendere fino in fondo il diritto dei giornalisti a fare domande con criterio professionale per verificare i fatti. Le idee si rispettano tutte e con esse tutti debbono confrontarsi, ma anche i fatti, che rappresentano notizie, debbono essere conosciuti tutti dal pubblico e dai cittadini. Questo – aggiunge – vale anche se i fatti dovessero apparire diversi dalle proprie opinioni. Vale per tutti”.
“Non spetta ai governi stabilire cosa si pubblica. La Rai – conclude il segretario della Fnsi – ha fatto sapere che intende aprire ‘approfondimenti’ sul nuovo caso Santoro. Gli unici riferimenti certi devono restare il pluralismo delle idee e il rispetto dei fatti che il servizio pubblico deve sempre garantire”.

 Il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza slla Rai, Sergio Zavoli, ha parlato della necessità, nei programmi di inchiesta, di «dar voce a istanze diverse». Il presidente della Commissione di vigilanza ha anche ricordato che i vertici Rai stanno acquisendo gli elementi per formarsi sulla vicenda un «parere equanime» sul quale la Vigilanza è pronta a esprimere eventualmente «un indirizzo non censorio, ma più vincolante che in passato». «Cruciale», ribadisce Zavoli, è «dar voce a istanze diverse, specie in un contesto che lasci spazio a critiche anche gravi, rivelatesi poi fondate, ma che abbia visto il Paese (a partire dalla protezione civile, dai vigili del fuoco, dal volontariato eccetera) chinato su una tragedia in un sollecito, diffuso e responsabile atteggiamento di solidarietà»