Bossi e la secessione: “Sì alla via pacifica, per quella violenta c’è sempre tempo”

Pubblicato il 28 Giugno 2010 - 16:40 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi dice di preferire la “via pacifica” verso la Padania ma poi minaccia dicendo “per la via violenta c’è sempre tempo” e in un’intervista ad “Affaritaliani” torna ad alzare i toni, chiedendo che il ministero dell’Economia venga spostato a Milano. “Noi siamo destinati a veder nascere la Padania – dice ad Affaritaliani – non c’è santo che tenga. La Padania sta a noi se farla in maniera pacifica o violenta: io preferisco la via pacifica, perché per l’altra via c’è sempre tempo a utilizzarla, ma ora bisogna portare a casa il più possibile in Parlamento”.

“Dopo il federalismo – prosegue Bossi – verrà il momento del decentramento dei ministeri. Non sarà facile, perché tutti saranno contro di noi. Ma è mai possibile non avere un ministero a Milano? Non possiamo solo pagare e non avere niente, dobbiamo anche contare e il fine ultimo è portare un ministero a Milano, quello delle Finanze. E poi quello dell’Industria a Torino e per esempio quello del Turismo a Venezia”.

Poi il Senatur parla di calcio e torna sulla polemica scaturita dalle sue parole prima dell’incontro Italia-Slovacchia. “Così come avevano fatto i romani costruendo il colosseo – dice Bossi – anche nel calcio il meccanismo della nazionale è di far dimenticare alla gente i veri problemi: noi invece vogliamo che la gente capisca che bisogna cambiare per dare ai nostri figli un sistema migliore di quello romanocentrico”. Netta, poi, la bocciatura degli azzurri. “Si vedeva che erano una squadra e un allenatore sbagliati. Ed è per questo motivo che quando un giornalista me lo ha chiesto ho risposto, scherzando, che per vincere l’italia avrebbe dovuto comprare delle partite. Ed è successo il finimondo”.