Troppo premier sulle reti Rai, Zavoli denuncia: “Sgarri e ribalderie”

Pubblicato il 3 Gennaio 2013 - 19:01 OLTRE 6 MESI FA
Sergio Zavoli (Foto Lapresse)

ROMA – Due volte a Unomattina in tre settimane. Mario Monti non si è risparmiato sulla tv pubblica ultimamente e le proteste non sono mancate. Paolo Bonaiuti, Pdl, interviene il 3 gennaio in Commissione di vigilanza Rai: “Come mai un rappresentante di una lista ancora senza nome va in tv nello stesso programma due volte in 23 giorni?”. Il presidente della Commissione, Sergio Zavoli, risponde: “Lo sgarro è palese e grave”. Sgarro a una par condicio “di sostanza”, si intende, visto che il regolamento per le prossime elezioni è stato approvato solo nella serata di giovedì, ossia dopo “l’invasione” di Monti e Berlusconi sulle reti pubbliche.

Le conseguenze sono subito evidenti: la Rai ha detto no alla presenza di Mario Monti a Domenica In prevista per il 6 gennaio nello spazio del programma condotto da Massimo Giletti.  Nelle regole sulla par condicio approvate dalla Vigilanza ”viene definito in modo più preciso rispetto al passato il ruolo del premier nel caso in cui abbia una funzione politica”. ”Il premier deve sottostare a tutte le regole della comunicazione politica come tutti gli altri”, spiega Vincenzo Vita (Pd) a proposito del premier uscente Monti.

Ma Zavoli in Commissione ha sollevato un’altra questione, ovvero: chi decide in Rai? ”Quanto più tarderemo ad approvare la delibera – diceva nel pomeriggio prima dell’approvazione – , tanto più la Rai si sentirà messa in un angolo rispetto al rapporto con una parte dell’azienda che cade in totale ribalderia rispetto al cda”. Riferendosi ai direttori di reti e testate Rai, Zavoli ha sottolineato: ”Va chiarito con la Rai come mai i direttori di reti e testate decidano come formulare gli inviti”, sottolineando che ”c’è un atteggiamento recidivo e inquietante” e che ”lo sgarro è palese e grave”.

Le parole di Zavoli sono arrivate dopo un intervento di Paolo Bonaiuti del Pdl che, riferendosi alle polemiche pre-natalizie sulla presenza di Silvio Berlusconi in tv, e ribadendo le critiche sulle ripetute presenze di Mario Monti nei programmi di informazione Rai, aveva detto: ”Se tanto allarme desta l’infrazione della par condicio da parte di un singolo membro, perché non ci chiediamo come mai il rappresentante di una lista ancora senza nome va in tv nello stesso programma due volte nell’arco di 23 giorni? – e qui il riferimento è a Unomattina del 3 gennaio e di qualche settimana fa -. Ci è andato come presidente del Consiglio o come candidato?”.

”Così – si è chiesto Bonaiuti – non si crea una posizione di privilegio?”. Sempre Bonaiuti aveva chiesto ”se per andare in tv bisogna passare per il dg Gubitosi oppure per i soliti canali”, intendendo i direttori di reti e testate.