Sex Toy a rimborso, collaboratore di Rita Moriconi: L’ho comprato io, era regalo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2014 - 19:57 OLTRE 6 MESI FA
Sex Toy a rimborso, collaboratore di Rita Moriconi: L'ho comprato io, era regalo

Sex Toy a rimborso, collaboratore di Rita Moriconi: L’ho comprato io, era regalo

BOLOGNA- Risolto il giallo del sex toy da 80 euro che era finito nella lista delle spese da rimborsare dei consiglieri dell’Emilia Romagna. A comprarlo e a metterlo a rimborso non è stata la consigliera Rita Moriconi (Pd) che aveva più volte detto di non aver mai messo piede in un sexy shop in vita sua. L’acquisto era stato fatto da un suo collaboratore, Rosario Genovese, che si è presentato in Procura nella mattinata di mercoledì 12 novembre per una dichiarazione spontanea:

“è una spesa mia personale fatta per acquistare oggetti atti al confezionamento di un regalo-scherzo per un amico che di lì a poco avrebbe compiuto gli anni, quindi non riferibile a una spesa che io possa avere fatto mentre ero in missione o per attività legate alla mia attività di collaboratore del gruppo consigliare Pd e della stessa consigliera Moriconi”.

“La mia attività di collaboratore del gruppo – ha aggiunto – mi ha portato a sostenere delle spese inerenti alle missioni e compiti affidatimi che io presentavo con relativi scontrini per richiesta di rimborso. Ho commesso il grave, gravissimo errore, in quel frangente che mi ha visto predisporre le pezze giustificative delle richieste di rimborso relative alla attività della consigliera Rita Moriconi che affiancavo in quel periodo, di non accorgermi che incautamente e non volutamente anche lo scontrino incriminato era rimasto tra quelli presentati”.

Genovese si dice

“certo di aver commesso un errore materiale, in quanto mai e poi mai avrei chiesto un rimborso per una spesa personale e soprattutto riferibile a materiale di quel tipo; certo è che quanto avvenuto, visto che è stato erroneamente presentato, non poteva saperlo la consigliera Moriconi”. “Quando si commette un errore è corretto ammetterlo e spiegare cosa è successo, ho fiducia nella magistratura  spero si possa appurare che è stato un errore materiale, non intenzionale e attenderò con fiducia cosa la magistratura deciderà in merito”.