Shoah: oggi si ricorda l’Olocausto

Pubblicato il 27 Gennaio 2010 - 12:39 OLTRE 6 MESI FA

Il numero identificativo impresso sul braccio di un ex internato nel campo di sterminio di Auschwitz

Celebrazioni, mostre, commemorazioni.Ricco calendario di avvenimenti per celebrare il giorno della Memoria.

In occasione del Giorno della Memoria, il Papa parla in tedesco, all’udienza generale del mercoledì, per denunciare «l’orribile crimine» che «la megalomania disumana e l’odio razzista dell’ideologia nazista portarono in Germania», sottolinea come la Shoah ammonisca gli esseri umani a sentirsi «una grande famiglia» e a rispettare in modo «assoluto» la «dignità della persona e della vita umana», e prega Dio affinché «non si ripetano mai tali terribili avvenimenti».

Esattamente 65 anni fa, il 27 gennaio 1945, «il campo di concentramento di Auschwitz – ricorda Ratzinger – fu liberato dall’esercito sovietico. Le sconvolgenti testimonianze dei sopravvissuti mostrarono al mondo a quale orribile crimine la megalomania disumana e l’odio razzista dell’ideologia nazista portarono in Germania. Il ricordo di questi fatti, in particolare la tragedia della Shoah che ha colpito il popolo ebraico, così come la testimonianza di tutti coloro che si sono opposti a questa follia a rischio della propria vita, ci ricorda sempre più all’assoluto rispetto della dignità della persona e della vita umana. Tutte le persone di tutti i popoli e di ogni luogo devono percepirsi come una sola grande famiglia. Dio onnipotente illumini i cuori e le menti affinché non si ripetano mai tali terribili avvenimenti».

Al Quirinale è stato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a presiedere le celebrazioni. La Shoah, ha detto il capo dello Stato, è «una tragica esperienza carica di insegnamenti e di valori». Questa pagina di storia «é ancora piena di insegnamenti» ha detto il presidente rivolgendosi in modo particolare ai giovani presenti all’iniziativa e dicendosi «confortato dall’aver ascoltato le riflessioni degli studenti sulla Shoah».

Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha invece preso parte alle commemorazioni alla risiera di San Sabba, a Trieste, indossando una stella gialla come quella che era appuntata sugli abiti dei deportati: «Ogni uomo oggi è ebreo. Anche io oggi sono ebreo – ha detto il numero uno di Palazzo Madama -. Mai più Shoah per gli ebrei, ma anche per coloro che, ancora adesso, alcuni di noi si ostinano a ritenere diversi. La diversità deve essere bandita. L’odio razziale, la xenofobia che purtroppo albergano in taluni sono veicolo di pericolosi pregiudizi, di falsi convincimenti che possono degenerare in violenza morale e fisica».

Ma il pericolo è anche il rigurgito di antisemitismo. A Roma nella notte tra il 26 e il 27 gennaio sono comparse scritte antisemite davanti a un ex luogo di tortura trasformato in Museo della Liberazione. «Olocausto propaganda sionista» hanno scritto, in particolare, ignoti su un muro di via Tasso, a pochi passi dalla Basilica di San Giovanni. La scritta, vergata con spray nero, è stata firmata con due croci celtiche e una svastica, dice la polizia.

Nel Giorno della Memoria la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, invoca nuovamente la scomparsa di Israele, rilanciando l’appello del presidente Mahmoud Ahmadinejad a «cancellare Israele dalla mappa del mondo» e a interpretare l’Olocausto come un «mito». «Di sicuro verrà il giorno in cui le nazioni della regione vedranno la distruzione del regime sionista. I tempi di questa dipendono dal modo in cui le nazioni islamiche affronteranno il tema».