Sicurezza, il decreto Maroni è un flop. La Lega abbandona le ronde a Milano

di Giulia Cerasi*
Pubblicato il 15 Aprile 2010 - 17:38 OLTRE 6 MESI FA

Le camicie verdi non pattuglieranno le strade di Milano. I termini per accreditare le associazioni di vigilantes volontari già attive nel capoluogo lombardo sono scaduti e dei simpatizzanti della Lega neanche l’ombra. Ma la defezione non riguarda solo “Milano più sicura” (questo il nome del gruppo vicino al Carroccio): solamente due associazioni, entrambe composte da poliziotti in pensione, hanno fatto richiesta di iscriversi all’albo.

“A Milano come in tutto il Nord abbiamo deciso di non tentare forzature, presentando gruppi a noi vicini come apolitici di modo da poterli iscrivere all’albo” ha spiegato Massimiliano Bastoni, storico capo delle camicie verdi ora sciolte dal decreto Maroni. “Vogliamo rispettare fino in fondo il decreto – ha specificato – che esclude in modo esplicito la possibilità di fare ronde per i gruppi legati alla politica”.

A fare marcia indietro però non sono stati solamente i seguaci del Senatùr. A Milano solamente due associazioni di ex poliziotti hanno richiesto di iscriversi all’albo dei volontari per la sicurezza. La prefettura, ora che sono scaduti i tempi, sta valutando se accettare o meno le domande di accreditamento. Ma la convenzione tra Palazzo Marino e i gli agenti in pensione dell’Api (Associazione poliziotti italiani), attiva dal 2008 e in scadenza il 31 maggio prossimo, rischia di saltare. Il decreto sulla sicurezza prevede infatti che non sia prevista alcuna “forma di pagamento ai volontari della vigilanza”. Al momento invece l’associazione, che da due anni vigila per conto del Comune i luoghi “caldi”, riceve 196mila euro per interventi di “presidio e segnalazione” in città.

Milano rischia così di rimanere senza ronde. I 110 volontari dell’Api che oggi presidiano sette “obiettivi” sensibili del capoluogo lombardo, hanno già fatto sapere che gratis non sono disposti a continuare il loro lavoro. “Il nostro intervento è altamente qualificato –  ha detto il segretario generale dell’Api Mario Tritto – almeno un rimborso ci è dovuto”. 

Il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, “molto soddisfatto dell’azione degli ex agenti nella lotta al degrado e della prevenzione del crimine”, sarà costretto a chiedere alla prefettura di firmare una deroga alla legge se non vuole che le pattuglie spariscano entro l’estate.

*Scuola di Giornalismo Luiss