Soldi ai partiti: stop dei tecnici della Camera alla proposta Pdl-Pd-Udc

Pubblicato il 18 Aprile 2012 - 19:41 OLTRE 6 MESI FA

Lapresse

ROMA – La proposta di legge sui bilanci dei partiti “trasparenti” difficilmente potrà avere effetto senza che prima sia stata approvata la riforma dell’articolo 49 della Costituzione, ovvero quello che disciplina l’attuazione della norma sui partiti politici. A sostenerlo è un dossier del Servizio Studi della Camera. Senza la riforma, si legge, ”il controllo sull’adempimento degli obblighi” previsti dalla proposta di legge “è difficilmente realizzabile”.

”Sotto il profilo dell’effettività della disciplina che si intende introdurre”, scrivono i tecnici della Camera riferendosi al testo sui controlli, ”si rileva che in mancanza di disciplina di attuazione dell’articolo 49 della Costituzione non essendo censibili tutti i partiti e i movimenti politici destinatari delle suddette disposizioni, il controllo sull’adempimento degli obblighi sopra illustrati appare difficilmente realizzabile”. Tradotto, significa che se prima non si indicano con precisione quali sono i soggetti destinatari della norma sui ‘bilanci trasparenti’, questa non potrà esplicare alcun effetto.

Dalla difficile applicazione dell’obbligo di certificazione dei bilanci, alla mancata sospensione dei contributi anche in caso di irregolarità: i tecnici del dipartimento Istituzioni della Camera hanno mosso numerosi rilievi alla proposta di legge di riforma dei bilanci dei partiti presentata da Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini.

”Nella sala da tè di Rigor Montis si celebra la fine della democrazia parlamentare. Martedì, nell’usuale incontro carbonaro, Monti, Alfano, Bersani e Casini hanno sorseggiato tè e mangiato biscottini, i loro placidi lombi su poltroncine ottocentesche, discorrendo amabilmente per cinque ore di Salva-Italia e di Cresci-Italia. La democrazia del tè. Un’innovazione tutta italiana”. E’ il commento di Beppe Grillo alla proposta Pd-Pdl-Udc.