In tre per lo Sviluppo economico: Romani, Baldassarri, Galan. Chi ‘sceglierà’ Berlusconi?

Pubblicato il 3 Settembre 2010 - 09:24 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

L’Italia ha bisogno di un ministro per lo sviluppo economico: il presidente Giorgio Napolitano ha fatto pressione, il leader della Lega Umberto Bossi ha annunciato che il premier Berlusconi (che ha assunto l’interim) un nome pronto ce l’ha. “A un certo punto però”, ha spiegato il Senatur “ha trovato resistenze”. E allora per sostituire Claudio Scajola (travolto dallo scandalo per la casa al Colosseo e dimessosi il 4 maggio) chi verrà scelto? I nomi papabili sono tre. In primis spunta la candidatura del finiano Mario Baldassari, presidente della commissione finanza del Senato.

”Solo se ci fossero le condizioni di una nuova politica economica”, ha precisato il capogruppo di Futuro e Libertà, a Radio 24 nel corso del programma Focus Economia. ”Non è però un problema di nomi, la scelta spetta comunque al Presidente del Consiglio e faccio notare che ci sono due vice ministri (Urso e Romani) che stanno lavorando molto bene”. ”Per noi – ha proseguito Baldassarri – il punto si chiama riequilibrio dell’agenda di governo. É questo l’obiettivo che porremo nei prossimi giorni al Governo, ossia che diventi prioritario nella sua azione affiancare alla gamba necessaria del rigore finanziario e del controllo dei conti pubblici, una politica di bilancio che attraverso uno spostamento di risorse possa sostenere la crescita e lo sviluppo economico. Ci sono già delle nostre proposte in tal senso che sono state fatte proprie dal Governo a dicembre. Chiederemo che l’impegno preso a dicembre venga messo in pratica”.

C’è anche un’opzione numero due e Berlusconi pensa, secondo quanto riferisce Repubblica, a un nome già venuto fuori: quello di Paolo Romani.

A luglio sembrava che le operazioni perché prendesse le redini del ministero fossero in dirittura d’arrivo, ma poi ci sono state le tensioni con il presidente della Camera Gianfranco Fini ed è andata all’aria la nomina.

In quel momento per Berlusconi la cosa importante era tenersi buoni i centristi dell’Udc e la poltrona dello Sviluppo economico poteva essere una buona carta da giocarsi qualora ci fosse stata l’opzione maggioranza allargata agli uomini di Pier Ferdinando Casini al posto dei finiani.

Terza ed ultima ipotesi è quella del ministro Giancarlo Galan, da spostare dall’Agricoltura allo Sviluppo economico per tenersi buono il Carroccio dopo il dietrofront fatto dai fazzoletti verdi sul voto anticipato e l’apertura a Fini.