Tassa sulla benzina e sulla disgrazia: i soldi per la nuova Protezione civile

Pubblicato il 14 Aprile 2012 - 00:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 13 APR – Resta l'ipotesi di nuovi rincari della benzina in caso di emergenze; scompare la tenaglia del concerto preventivo del ministero dell'Economia sulle spese; il Dipartimento della Protezione Civile resta sotto la presidenza del Consiglio ma il premier può delegare il ministro dell'Interno; viene infine fissato un limite preciso, non piu' di 100 giorni per la gestione straordinaria delle calamita'; la flotta aerea delle protezione civile passa ai Vigili del Fuoco ma non il coordinamento, che resta al Dipartimento. Questi i punti fondamentali della riforma approvata dal Consiglio dei ministri ''in via preliminare''.

TASSA SUI CARBURANTI PER LE EMERGENZE: Nell'affrontare le calamita' si peschera' prima dal ''fondo nazionale di protezione civile'', cronicamente incapiente o dal fondo imprevisti del ministero dell'Economia. In caso venga toccato quest'ultimo, il Consiglio dei ministri è obbligato a reintegrarlo attraverso l'aumento dell'accisa sui carburanti ''in misura non superiore a 5 centesimi per litro''.

TORNA LA TASSA SULLA DISGRAZIA: ''Al momento della dichiarazione dello stato di emergenza – spiega Palazzo Chigi – le Regioni hanno facolta' di elevare l'imposta regionale sulla benzina di loro competenza sino al massimo di 5 centesimi per litro''. Tecnicamente non sara' piu' un obbligo per finanziare lo stato di emergenza, ma una ''facolta'''. In febbraio la Consulta aveva bocciato la tassa regionale stabilita' dal Milleproghe del 2011, poiche' lesiva dell'autonomia di entrata e dell'autonomia di spese delle Regioni.

STOP CONTROLLO PREVENTIVO SPESA: Si conferma la cancellazione della norma dello scorso anno che stabiliva il 'concerto' del ministero dell'Economia sulle spese da effettuare in caso di emergenza. Almeno per i primi 20 giorni, trascorsi i quali le ordinanze devono passare il vaglio dell'Economia, ''limitatamente ai profili finanziari''.

RUOLO DEL VIMINALE: Si conferma la collocazione del Dipartimento sotto la presidenza del Consiglio ma viene rafforzato il ruolo del ministro dell'Interno, prevedendo che il Presidente del Consiglio dei Ministri ''possa esercitare in proprio le funzioni di promozione e coordinamento delle attivita' delle amministrazioni statali e locali e di ogni altra istituzione pubblica e privata sul territorio'' o ''delegare tali funzioni al solo Ministro dell'Interno''

EMERGENZE A TEMPO DETERMINATO: La durata dello stato di emergenza sara' di regola 60 giorni, piu' una proroga di 40. Trascorsi i quali il superamento verra' affidato all'amministrazione competente in via ordinaria.

SFORBICIATA COMMISSARI. Le gestioni commissariali ''che operano gia' all'entrata in vigore della riforma non vengono prorogate o rinnovate, fatte salve alcune eccezioni, debitamente motivate''. A rischio quindi i commissari straordinari di emergenze endemiche come il traffico, le carceri, i rifiuti. E quelli di grandi eventi come l'Expo e ''VII incontro mondiale delle famiglie''.