Tav, Fassino: “Dialogo impossibile con i violenti, movimento è cambiato”

Pubblicato il 1 Marzo 2012 - 09:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Non si vuole negare il confronto. Lo dimostra la stessa storia della Tav. Ma il dialogo con il movimento e' possibile se la Torino-Lione non si trasforma in un totem ideologico da abbattere e se si accantonano gli estremismi''. Il sindaco di Torino Piero Fassino, intervistato da Repubblica, lancia un appello: chi vuole aprire un confronto isoli le frange estreme.

''In questi anni si e' assistito a una degenerazione del movimento No-Tav. Nel 2005 aveva un consenso popolare in Val di Susa. La protesta e' stata ascoltata e si e' arrivati a un progetto del tutto nuovo con un impatto contenuto'', dice Fassino.

I ''i No-Tav hanno un consenso molto piu' contenuto tra gli abitanti e all'identita' popolare si e' sovrapposto un antagonismo ideologico contro la Tav e contro qualsiasi opera pubblica''. ''Nel 2005 si chiedeva di fare la Tav in un altro modo – prosegue – ora si chiede di non farla e basta. Questo non si puo' accettare''.

La Torino-Lione ''e' strategica per il Paese'', ribadisce Fassino. Quella di sospendere i lavori in cambio di uno stop ai blocchi ''e' una richiesta di alcuni sindaci, non di tutti. E poi se ci fermiamo cosa succede? Quando riprenderanno i lavori rimetteranno i blocchi? Bisogna cambiare registro''.