Università: borse di studio solo ai piemontesi, scontro Cota-Bresso

Pubblicato il 11 Novembre 2010 - 00:57 OLTRE 6 MESI FA

Lo scontro fra la Giunta regionale a guida leghista del Piemonte e l’opposizione di centrosinistra sulla decisione del Presidente, Roberto Cota, di finanziare solo le borse di studio universitarie dei piemontesi ha registrato una nuova tappa nella Commissione Cultura del consiglio regionale, dove Cota si è recato a illustrare la scelta. A confermare l’alto livello di attenzione, oltre a Cota e all’assessore all’Università, Elena Maccanti (Lega), in Commissione erano presenti gli assessori Alberto Cirio (Pdl; Cultura e Istruzione), Massimo Giordano (Lega; Industria) e Giovanna Quaglia (Lega; Bilancio).

Per l’ex presidente del Piemonte, Mercedes Bresso (Pd), Cota ”ha illustrato una visione ideologica del diritto allo studio, frutto di analisi superficiali del flusso di studenti. Se applicassimo il principio selettivo da lui proposto, secondo cui le Regioni di provenienza degli studenti devono rifondere le borse di studio erogate – ha sostenuto Bresso – il Piemonte, a causa dei tanti studenti piemontesi che scelgono di studiare fuori dal confine regionale, si troverebbe con un danno maggiore del risparmio desiderato”.

La difesa dell’operato della Giunta è stata affidata, alla fine della riunione, alle parole di Maccanti. ”Le borse e il diritto allo studio – ha detto – sono un tema prioritario della Giunta Cota. Siamo impegnati affinchè nel bilancio 2011 siano garantiti i finanziamenti per fornire agli studenti lo stesso supporto offerto nel 2010. Già nell’assestamento al bilancio 2010 abbiamo riconfermato le risorse per garantire la totale fruibilità delle borse a tutti gli studenti idonei, piemontesi e non. E sul bilancio 2011 non è stato effettuato alcun taglio. Gli stanziamenti definitivi devono ancora essere decisi, perchè rientrano nel fondo che sarà ripartito in sede di discussione”.

”Il quadro complessivo delle risorse però – aggiunge Maccanti – obbliga necessariamente a stabilire delle priorità e non consente alcuna dispersione. Il fatto poi che il 40 % delle risorse destinate alle borse di studio venga assegnato dalla Regione Piemonte a studenti provenienti da altri territori pone un tema su cui e’ necessario riflettere, senza strumentalizzazioni e sterili polemiche, ma valutando seriamente la possibilità di una compartecipazione di fondi”. E’ questa la teoria esposta da Cota quando ha manifestato la sua decisione: trattare l’Università come il comparto sanitario, dove ”le cure non si negano a nessuno, ma poi a ripagare l’esborso deve essere la Regione di provenienza del paziente”.