Vendola: “In Puglia il centrodestra è alla frutta. Mi attaccano perché non hanno un candidato”

Pubblicato il 13 Ottobre 2009 - 17:09 OLTRE 6 MESI FA

«Il centrodestra è arrivato alla frutta» e di fronte «alla gravità» di un ministro del Pdl, Raffaele Fitto, per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio in Puglia «costruisce un polverone polemico di rara cialtroneria, di rara volgarità, un inedito assoluto». Così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola ha voluto rispondere, in una conferenza stampa convocata mentre era in corso il consiglio regionale pugliese, agli attacchi del centrodestra che ha sollevato un problema di “incompatibilità” tra la carica di capo di gabinetto della Regione Puglia e quella di presidente del cda della Napoliservizi, multiservizi del Comune di Napoli, per l’avvocato Francesco Manna.

Quest’ultimo – secondo i consiglieri del Pdl – sarebbe al centro di un’indagine da parte del Comune «per la gestione poco efficiente e poco trasparente della società». «Era già accaduto in precedenza – ha detto Vendola – che si fosse tentata la polemica con il mio capo di gabinetto di allora. Credo che veramente si va oltre i limiti della decenza». Vendola ha parlato di «disperazione politica di un centrodestra commissariato, di un centrodestra alla disperata ricerca di un volto presentabile come candidato presidente alle regionali, che ha bisogno di un ventriloquo perché possa parlare in maniera credibile».

«La loro disperazione è tale – ha proseguito Vendola – che si va a raccattare nella monnezza riciclata di chi che è abituato a lanciare accuse infami già documentalmente smentite e si tiene in piedi una polemica contro chi non ha funzioni politiche, contro un professionista». «Mi spiace per i colleghi che l’hanno animata perché voi sapete che la giurisprudenza civilistica ha ormai una scuola consolidata di giudizio e di sentenze e mi compiaccio con il mio capo di gabinetto – ha detto ironicamente Vendola – che potrà mettere da parte risorse importanti per la sua vecchiaia, ma credo che quello che è stato detto ieri nelle dichiarazioni e quello che è stato dichiarato in aula questa mattina sarà oggetto di causa di risarcimento».

«E ho motivo di ritenere, conoscendo bene questi argomenti – ha sottolineato – che avrà di che giovarsi il mio capo di gabinetto». Vendola ha detto di voler rimarcare «il precipizio morale e culturale che questo tipo di andamento polemico rappresenta. Me ne dispiace molto, abbiamo cercato in tutti i modi di elevare il dibattito, di evitare di finire prigionieri di una rissa permanente, di essere incapsulati dentro una specie di ring dove il confronto politico diventa pugilato perché potessimo ciascuno con le proprie ragioni confrontarci civilmente, appassionatamente, sulle cose buone e sulle cose cattive della nostra regione, invece – ha continuato – siamo di fronte ad un atteggiamento di ossessione polemica, di diffamazione continua, un paradigma disfattista, con cui si cerca ogni giorno di occultare tutte le cose positive che riguardano questa regione e si cerca di macchiare, di sporcare tutto e tutti».

«Non me ne compiaccio, pur giovandomene politicamente ma è del tutto evidente – ha sostenuto Vendola – che è il segnale della disperazione politica: se ti attaccano il capo di gabinetto vuol dire che siamo alla frutta».