Afghanistan, Londra: “Pagare talebani che rinunciano a violenza”

Pubblicato il 28 Gennaio 2010 - 17:16 OLTRE 6 MESI FA

Al tavolo della conferenza di Londra si lavora per il dialogo con gli ex nemici: i talebani che rinunciano alla violenza saranno reintegrati e ricompensati. «La comunità internazionale si impegna a creare un Fondo fiduciario per finanziarie il programma di Pace e Reintegro guidato dal governo afghano. I partecipanti accolgono con favore le promesse di sostegno al fondo e incoraggiano tutti coloro che intendono sostenere gli sforzi per la pace e la stabilizzazione in Afghanistan», si legge nel testo finale.

La conferenza – il cui fine è sostenere il governo di Kabul nella lotta ai talebani, ma anche individuare le linee di un processo politico che porti alla pacificazione – è presieduta dal premier britannico Gordon Brown, dal presidente afghano Hamid Karzai e dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Co-presidenti sono il ministro degli Esteri britannico David Miliband, il collega afghano uscente Ranin Spanta (ora consigliere di Karzai), e il rappresentante Onu in Afghanistan, Kai Eide.

Tra gli invitati, i ministri degli Esteri dei Paesi che contribuiscono all’Isaf (43 nazioni in tutto), tra cui il Segretario di Stato Usa Hillary Clinton, rappresentanti dei Paesi della regione e di Ue, Nato e Banca Mondiale, tra gli altri. Per l’Italia è già giunto alla Lancaster House il ministro degli Esteri Franco Frattini, che ai margini della riunione avrà un incontro bilaterale con il suo omologo afghano Zalmay Rasoul e con quello australiano Stephen Smith.

Sono tutti uniti per favorire «i piani del governo afghano che intendono offrire un onorevole posto nella società a coloro che rinunciano alla violenza, partecipano a una società libera ed aperta e rispettano i principi contenuti nella costituzione afghana, e che taglieranno i legami con Al Qaeda ed altri gruppi terroristi, perseguendo pacificamente i propri obiettivi politici».

I partecipanti della riunione londinese hanno deciso che ci sarà un’altra conferenza sull’Afghanistan entro l’anno e si impegneranno perché sia a Kabul.