Arabia Saudita, apartheid delle donne: no voto, no auto, no ospedale

Pubblicato il 11 Novembre 2011 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA

RIAD – Le donne sono ancora discriminate in Arabia Saudita. Si potrebbe dire che il paese arabo viva una sorta di “apertheid” di genere. Nel paese musulmano vivono milioni di persone discriminate sulla base di una loro caratteristica biologica. In Arabia Saudita si è segregati e umiliati semplicemente perché si è donne. Ancora nel 2011 le donne saudite non possono votare, non possono guidare le macchina, non possono essere curate in ospedale, non possono viaggiare, senza il permesso di un parente di sesso maschile.

Le atroci sofferenza e umiliazioni che le donne devono patire in Arabia Saudita a causa di un effettivo regime di segregazione sono racchiuse in due episodi. Il primo, capitato recentemente, è la triste storia di una violenza di gruppo esercitata contro una donna di 19 anni, stuprata da 7 persone l’altr’anno.

Vittima della tragica brutalità, la donna è stata condannata a 90 frustrate perché al momento del rapimento era in una macchina con un uomo non imparentato con lei. Quando, dopo la sentenza, la donna ha fatto ricorso al tribunale, la corte ha aumentato le frustrate a 200 e le ha inflitto sei mesi di prigione. Agli stupratori sono state comminate pene tra i 2 e i 9 anni.

Nel 2002 la polizia religiosa, brutale e fanatica istituzione incaricata di far rispettare la morale islamica nelle strade, ha causato la morte di almeno 15 giovani ragazze saudite. Il fuoco stava divampando all’interno di una scuola femminile ma i poliziotti hanno impedito fisicamente a molte ragazze di uscire dall’edificio in fiamme e salvarsi. La ragione: non portavano il velo nero e l’abaya, il vestito nero previsto dalla legge saudita per le donne.

Di fronte a queste atrocità perché il governo saudita siede ancora al consesso delle nazioni? Perché la segregazione della donne saudite non smuove le coscienze? Perché l’Onu, che si mosse con tanta determinazione per il Sudafrica, rimane silenzioso di fronte al paese mediorientale? La verità è che il governo saudita, forte anche di potenti alleati come gli Stati Uniti e delle riserve petrolifere più vaste del mondo, è riuscito a far credere al mondo che la segregazione delle donne dipenda dalla religione del paese.