Pd veste donna cercando una…Giorgia Meloni?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Marzo 2021 - 08:45 OLTRE 6 MESI FA
Pd veste donna cercando una...Giorgia Meloni?

Pd veste donna cercando una…Giorgia Meloni? (Foto d’archivo Ansa)

Pd, vestirsi da donna non gli porterà voti. Non basta intestarsi una categoria o un genere per farsi votare almeno da un terzo della categoria o del genere. Sedici milioni di pensionati non hanno mai dato più di decine di migliaia di voti ai vari Partiti Pensionati. E le donne che votano un partito perché questo si veste da donna sono quelle che già lo facevano da anni. Se vestendosi da donna Pd cerca voti, operazione incremento zero.

Pd, vestendosi da donna cerca voti o forza politica?

Ma forse vestendosi da donna Pd non cerca voti ma cerca forza politica? Ad esempio quella finora sempre mancata di fare una vera e fitta rete nazionale di asili nido pubblici, il che alle donne interesserebbe non poco. Il giorno in cui una donna (o un uomo) del Pd al governo metterà sullo stesso tavolo le risorse per Opzione donna (i soldi per le donne in pensione alla più giovane età possibile) e quelle per gli asili nido, il giorno in cui quella donna (o quell’uomo) dirà: magari, spostando un po’ di soldi di qua e mettendoli di là…

Quel giorno si manifesterà quella forza politica che non c’è. Non c’è come non c’è quella donna (o uomo). Il ceto politico al femminile fa politica come il ceto politico al maschile: mai la soluzione, perché questa presuppone verità e presa d’atto del reale e sempre invece pezza, promessa, impegno, cantiere, confronto, tavolo, ascolto. Cioè propaganda.

Pd vuol diventare donna per cercare la pace

Pd allora si veste da donna perché nel femminile almeno c’è la pace, la non litigiosità permanente? Nella realtà, del passato come del presente, non c’è riscontro a questa teoria del genere pacifico e guerrafondaio solo l’altro genere. Le donne  nella vita pubblica non hanno bisogno del testosterone per essere ireniche solo a parole e armate nei fatti. Se le donne governassero il mondo non ci sarebbero guerre, una frase che è uno spot cui piacerebbe diventare un mito, almeno un mito se non una realtà. Ma non ce la fa.

Alla prova della storia grande, minima e di qualsiasi dimensione la sostanza di cui è fatto lo spot è troppo volatile ed eterea per condensarsi neanche in forma di mito. Sia pur a livelli microscopici, valga l’esempio dell’acida contesa Madia-Serracchiani per un posto di capogruppo alla Camera.

Pd si veste da donna per cercare una Meloni

Forse allora Pd veste da donna cercando una donna di pubblico successo, cerca allora una…Meloni? E’ la Meloni in Italia la donna di maggior successo d’opinione. Lo raggiunge il successo incarnando la mamma (la zia?) degli italiani che racconta loro come siano in credito con il mondo sempre e comunque. E donna Meloni racconta e predica, raccogliendo successo, come ogni pensiero e voglia nella testa e nella pancia, ogni sentimento e pretesa e voce grossa e bisogno nell’esigere e fare, ogni agire politico e sociale maschio, forte e duro siano quelli giusti. Magari per sbatterli in testa alle donne degli altri.

Ma dicono Letta sia un sarto nuovo e che lui saprà quale l’abito per vestir donna il Pd. Un uomo, un maschio per tale missione? Più prima che dopo monterà nel Pd la chimerica illusione che metti una donna a capo e avrai automaticamente un leader, un segretario, un premier, un capo di Stato. Le Madia, le Serracchiani?