Bin Laden è morto. Cameron: “Un sollievo”, Sarkozy: “America tenace”, Karzai: “Lezione per i talebani”

Pubblicato il 2 Maggio 2011 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA

David Cameron

NEW YORK – Osama bin Laden è stato ucciso e dall’Afghanistan alla Gran Bretagna passando per la Francia e l’Italia la notizia rimbalza da un paese all’altro, suscitando le reazioni positive dei governi.

La morte di Osama Bin Laden sará «di grande sollievo per la gente nel mondo intero». Così il premier britannico David Cameron ha commentato l’uccisione del leader di Al Qaeda in Pakistan. «Bin Laden era responsabile delle peggiori atrocità terroristiche che il mondo ha vissuto, per l’11 settembre e per tanti altri attacchi, costati migliaia di vite, molti di loro britanniche». «È anche il momento di ringraziare coloro che lavorano continuamente per proteggerci dal terrorismo. Il loro lavoro continuerà».

La Francia «rende omaggio alla tenacia degli Stati Uniti» afferma il presidente Nicolas Sarkozy in un messaggio diffuso dall’Eliseo, in cui parla di «evento fondamentale della lotta mondiale contro il terrorismo». «L’uccisione di Osama Bin Laden è un fatto di grossa importanza». È con queste parole che il presidente afgano, Hamid Karzai, ha commentato la notizia della morte del terrorista saudita. «Ha pagato per le sue azioni» ha detto nel corso di una conferenza stampa, ripresa dalla tv satellitare ‘al-Arabiya ha affermato che «si tratta di un fatto importante e i talebani dovrebbero imparare da questa lezione».

«Nessun terrorista può sfuggire alla vendetta» si legge in un comunicato del Cremlino. «Solo la lotta congiunta contro il terrorismo globale può portare risultati» e «la Russia è pronta ad aumentare la cooperazione».

«Lo Stato di Israele si associa alla gioia del popolo americano dopo l’eliminazione di bin Laden», si legge in un comunicato dell’ufficio del primo ministro, Benjamin Netanyahu. «Il premier si congratula con il presidente americano Barack Obama per questa vittoria della giustizia, della libertà e dei valori comuni dei paesi democratici che hanno combattuto fianco a fianco contro il terrorismo».