Californium, ci si fanno le atomiche. 1,4 chili in auto ad Ankara. Per una bomba sporca?

di Riccardo Galli
Pubblicato il 21 Marzo 2018 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA
Californium, ci si fanno le bombe atomiche. 1,4 chili in auto ad Ankara. Per una bomba sporca?

Californium, ci si fanno le atomiche. 1,4 chili in auto ad Ankara. Per una bomba sporca? (foto Ansa)

ROMA – Californium, ci si fanno le atomiche. Non esiste in natura, è un prodotto di laboratorio.

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E neanche dei più semplici da realizzare. Di Californium (così chiamato perché in California per la prima volta appunto prodotto) ne è stato trovato quasi un chilo e mezzo in un’auto ad Ankara. Trovato dalla polizia, trovato quasi per caso.

Un chilo e quattrocento grammi di Californium è una quantità notevole. Quindi è sorprendente e per certi versi assolutamente inspiegabile che tanto Californium fosse a bordo (in trasferimento?) in un’auto civile, apparentemente un’auto come tante. Né quanto è stato riferito e reso pubblico dalla polizia e dalle autorità turche spiegano fino in fondo. Anzi, correttamente la corrispondenza da Ankara de La Stampa (Giordano Stabile) titola sul “Giallo di Ankara”.

Giallo come usa dire quando non si sa quali siano i contorni, le ragioni e gli attori di fatti criminosi. Giallo anche riferendosi alla colorazione che su tutti i segnali di pericolo individua la presenza di sostanze radioattive. Giallo di cronaca perché a qual che se ne sa e dicono la polizia cercava trafficanti, contrabbandieri. Era insomma nella versione ufficiale una più o meno normale operazione di polizia anti traffici illeciti e a bloccare traffico di merci illegali.

Ma, per caso o non per caso, in quell’auto c’era appunto il Californium. Che serve a costruire atomiche. Non è che con il Californium ci si faccia molto altro. Quindi ad Ankara qualcuno portava da qualche parte un chilo e mezzo di Californium. Era un corriere, un postino? Dove aveva preso la sostanza che non è certo in libera vendita? Stava a sua volta vendendolo il carico di Californium? E, nel caso, a chi stava per venderlo o recapitarlo?

Di certo il Californium era in Turchia. A un passo se non già dentro una zona del mondo dove lunghissimo è l’elenco di milizie, mini eserciti, organizzazione armate, mini Stati autoproclamatisi tali dall’identikit politico-ideologico-organizzativo perfetto per volere nelle loro mani prima o poi una cosiddetta bomba “sporca”.

Bomba sporca, viene chiamato così un possibile ordigno nucleare di minima potenza. Capace però, deflagrando in un centro urbano, di uccidere migliaia e gettare nel panico milioni, decine di milioni. Una bomba sporca farebbe relativamente poche vittime al suo esplodere, ma farebbe esplodere o poco meno l’intero edificio della sicurezza mondiale. Lo Stato o la nazione colpiti dovrebbero rispondere, ma come? Bombardando chi? E risposta nucleare? E il panico da insicurezza travolgerebbe i suoi cittadini e quelli delle nazioni alleate.

La bomba sporca, l’ordigno nucleare quasi artigianale da piazzare in casa del nemico è il Santo Graal del terrorismo mondiale. Per ora più un mito che una realtà. Ma quel Californium trovato ad Ankara dove andava, da chi? E se il Californium è un pezzo dell’assemblaggio di una possibile bomba sporca, quanti altri ne viaggiano e soprattutto ne mancano per completarne la scatola di montaggio?