Djokovic ha perso la partita: troppe bugie da fondo campo, troppa slealtà sotto rete

di Lucio Fero
Pubblicato il 14 Gennaio 2022 - 09:46 OLTRE 6 MESI FA
Djokovic ha perso la partita: troppe bugie da fondo campo, troppa slealtà sotto rete

Djokovic ha perso la partita: troppe bugie da fondo campo, troppa slealtà sotto rete (Foto d’archivio Ansa)

Novak Djokovic ha perso la sua partita. Non quella tennistica degli Open di Australia, non la partita di tennis che non giocherà. Djokovic ha perso altra partita, non quella che riguarda e misura la bravura di un atleta professionista ma quella che riguarda e misura la credibilità e la rispettabilità di un uomo pubblico, anzi di un potente.

Djokovic: vinco, guadagno, dunque posso

Nole è andato in Australia convinto e certo che il suo essere una potenza tennistica e mediatica fosse il migliore e l’indiscutibile passaporto sociale e sanitario. Porto soldi, porto fama, nessuno vorrà davvero fermarmi. Al massimo dovrò fornire a gente che mi aspetta con ansia la scusa formale per spalancarmi le porte. Così ha ragionato Djokovic, così ha ragionato e calcolato il suo staff: ci vogliono, non faranno storie, gli raccontiamo un paio di bugie tanto loro ci stanno a farsele raccontare.

Bugie sui viaggi e sui contagi

Così con scioltezza Djokovic alla frontiera ha raccontato un po’ di balle sul non aver viaggiato con il Covid addosso, sull’aver contratto il virus nei giorni x e y ma in quei giorni era in giro, pubblicamente in giro, sull’essere esentato dal vaccinarsi (condizione per entrare in Australia) perché guarito. Bugie neanche tanto elaborate o mascherate o confezionate per non essere scoperte, Djokovic era certo se le sarebbero bevute perché se le volevano bere. 

Diavolo, pentole e coperchi

Come da saggezza popolare il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Il non vaccinato Djokovic era certo la sua potenza sportiva mediatica ed economica gli dovesse spalancare ogni porta e confine. Al punto che si presentato con sfrontatezza, è sceso sotto rete sicuro che ogni altro potere (nella fattispecie il governo australiano) non potesse che omaggiarlo e di certo non potesse e volesse infilarlo con un passante.

Qui ha perso la sua partita: il governo australiano (ogni altro governo decente avrebbe fatto la stessa cosa) quasi sicuramente lo espellerà. Espulso per arroganza e slealtà prima ancora che per violazione delle misure sanitarie. Prima ancora che il Djokovic non vaccinato è stato espulso dal governo australiano il Djokovic ambasciatore e manifesto della astuzia No Vax.