Assalto flottiglia, Israele e Usa verso una commissione di inchiesta

Pubblicato il 3 Giugno 2010 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA

Israele e Stati Uniti lavorano a una commissione interna a Israele per fare luce sull’assalto alla nave di attivisti pro Gaza Freedom Flotilla. Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, si sta coordinando con l’amministrazione americana di Barack Obama per stabilire la composizione del gruppo di indagine. Secondo i giornali israeliani Yediot Ahronot a Haaretz Washington spinge per una commissione “indipendente”.

Allo studio ci sarebbe l’idea di farla guidare da un giurista autorevole e “di fama internazionale”: i suoi componenti sarebbero israeliani, ma con la presenza di alcuni “osservatori americani”. Israele si oppone invece al progetto di un’inchiesta internazionale approvato ieri dalla Commissione Onu per i Diritti dell’Uomo di Ginevra. Progetto che ha avuto il voto contrario degli Usa – oltre che di Italia e Olanda – e che il ministero degli Esteri israeliano ha condannato già ieri sera.

Aperta contrarietà a ogni ipotesi di inchiesta internazionale è stata ribadita da due ministri del Likud (destra), il partito di Netanyahu: l’ex capo di stato maggiore Moshe Yaalon, uno dei ‘falchi’ del gabinetto di sicurezza, e il titolare delle Finanze, Yuval Steinitz, più moderato, il quale ultimo ha suggerito la formazione immediata d’una “commissione parlamentare di verifica” dell’accaduto in seno alla Knesset, ma non ha escluso che il suo Paese possa essere “sfortunatamente costretto” ad accettare alla fine “altre soluzioni per ragioni tattiche”. La Corte suprema d’Israele, da parte sua, ha respinto fin da ieri le denunce presentati da alcune organizzazioni pacifiste e di sinistra locali contro i responsabili e gli esecutori del blitz: avallando la tesi che le forze speciali israeliane abbiano sparato per “autodifesa”.