Libia, la Farnesina: “L’Italia non incontrerà Mussa Kussa”

Pubblicato il 13 Aprile 2011 - 11:07 OLTRE 6 MESI FA

DOHA – ”L’Italia non incontrerà Mussa Kussa”, l’ex ministro degli Esteri di Gheddafi. Lo ha detto il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, a Doha, per la riunione del Gruppo di contatto sulla Libia.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Massari ha spiegato che l’Italia non avrà un colloquio con l’ex ministro degli Esteri di Gheddafi, con il quale, ha sottolineato, ”non abbiamo alcun tipo di contatto”.

”Scordatevi qualunque ipotesi di un intervento delle truppe sul terreno”, ha aggiunto il portavoce della Farnesina rispondendo ad una domanda dei giornalisti a Doha. ”Questa ipotesi – ha aggiunto – non è sul tavolo della conferenza”.

Il Consiglio nazionale di transizione libico (Cnt), ha detto ancora Massari, chiede alla comunità internazionale sostegno concreto: la messa a disposizione di ”parte” dei finanziamenti incassati dal congelamento dei beni a società o persone legate al regime di Gheddafi. Ma anche ”un’azione piùefficace da parte della Nato’, oppure in alternativa, la possibilità di essere aiutati con la consegna di armi. Non per offendere, ma per difendersi”.

Il rappresentante per la politica estera del Cnt, Ali al Isawi, a Roma si trova a Lussemburgo per un incontro informale con i ministri degli esteri della Ue, al quale parteciperà anche l’inviato speciale del Cnt libico Mahmud Jibril.

Oltre ad armi di ”difesa”, il Cnt chiede anche un sostegno concreto attraverso attrezzature di intelligence e comunicazione. L’Italia ”è d’accordissimo” a sostenere la richiesta del Cnt di poter disporre di parte dei fondi congelati: ”Dovremo però discuterne con i nostri partner internazionali”, ha precisato Massari.

L’Italia ritiene anche che, ”sempre di intesa con gli altri partner”, la richiesta di avere armi, e in particolare attrezzature, potrebbe essere accolta positivamente. La risoluzione 1973 dell’Onu, che impone l’embargo delle armi contro la Libia, prevede dal punto di vista giuridico un’eccezione, ”laddove parla di mettere in campo ‘tutti i mezzi possibili’ per difendere la popolazione civile”, ha spiegato il portavoce della Farnesina. Da parte dell’Italia, c’è poi la disponibilità a garantire al Cnt un aiuto alla ‘istitution building’, con l’invio di esperti per le attività e il funzionamento della nuova amministrazione.

”Siamo pronti a rafforzare ulteriormente la nostra presenza a Bengasi ed anche all’invio di un team di tecnici per la logistica portuale”, ha detto Massari, sottolineando che la terza conferenza del Gruppo di contatto – prevista a Roma nella prima decade di maggio – ”sarà fortemente focalizzata sull’aspetto umanitario”.