Dov’è Gheddafi? Tunisia o Libia…ma qualcuno se lo prenderebbe in Italia

Pubblicato il 22 Agosto 2011 - 21:18 OLTRE 6 MESI FA

Muhammar Gheddafi

TRIPOLI – Mentre infuria la battaglia nella capitale libica, la stessa Tripoli fino a non molto tempo fa vantata come inespugnabile da Muhammar Gheddafi, mentre anche i bambini vengono uccisi dai miliziani del rais, mentre anche i figli del colonnello vengono catturati, la domanda che gira non è sui morti di quello che sembra l’ultima battaglia libica, e neppure sui migranti che approderanno sulle coste italiane. La domanda su una guerra che coinvolge mezzo mondo riguarda un unica persona: dov’è Gheddafi?

La Tunisia smentisce di avergli dato ospitalità. In Italia invece c’è chi addirittura quell’ospitalità – non richiesta – la offre, come il deputato ex Pdl ora passato con i Responsabili Giancarlo Lehner. Ma la verità è che nessuno ha la più pallida idea di dove sia nascosto Gheddafi.

Dopo le prime voci che lo davano in fuga, forse attraverso il deserto del Sahara, Gheddafi aveva prontamente diffuso un messaggio audio chiamando tutti i libici a “partecipare ai combattimenti”. “Sono in Tripoli, aveva detto alla Tv di Stato, sono con voi fino alla fine”.

Certo però un messaggio audio non basta a fugare ogni dubbio. Del resto è questa la forma di comunicazione usata nell’ultimo periodo dal rais, che non appare in video dallo scorso giugno, e in pubblico addirittura da maggio.

Se davvero Gheddafi è rimasto nel proprio bunker a Tripoli, sottolinea la Bbc, è possibile che il luogo verrà scoperto a breve, considerato che i combattimenti sono ormai a Bab al-Azizia, residenza del rais, da cui nel pomeriggio del 22 agosto sono usciti alcuni carri armati che, secondo Al Jazeera, avrebbero bombardato una zona della capitale prendendo posizione intorno alla cittadella e vicino al porto, le poche zone della città che ancora non sono nelle mani degli insorti.

I ribelli avrebbero invece preso l’aeroporto internazionale, dove l’arrivo di un aereo sudafricano stamane aveva fatto pensare a un’imminente fuga del colonnello in Sudafrica. Pretoria ha smentito di essere disposta a dargli asilo ma l’aereo potrebbe comunque essere uno di quelli affittati da anni da Gheddafi per ‘trasporti sicuri’ di uomini e mezzi.

Restando sempre in Libia il colonnello potrebbe anche aver raggiunto Sirte, sua città natale saldamente nelle mani dei governativi, o la località dei suoi avi, Sabha.

Che il colonnello sia ancora nella capitale sembrerebbe invece convinzione della Nato che, attraverso gli insorti, ha preannunciato anche per la sera del 22 agosto bombardamenti del compound di Gheddafi. Il 21 la stessa Alleanza Atlantica aveva annunciato di aver compiuto 126 missioni aeree, 46 delle quali avrebbero individuato e colpito gli obiettivi.

Nel frattempo a Bengasi, da dove la rivolta è partita, si continua a far festa, sventolano le bandiere e veicoli carichi soprattutto di giovani scorazzano nelle strade suonando a ripetizione i clacson. Scene che si ripetono a Zawiah, località situata 50 chilometri a ovest della capitale, dove sui camion di chi festeggia si vedono anche donne e bambini.