La missione segreta del Pentagono, in Medio Oriente soldati-007 contro il terrorismo

Pubblicato il 25 Maggio 2010 - 12:38 OLTRE 6 MESI FA

David Petraeus

Un commando in piena regola con l’unico ordine di sconfiggere definitivamente la minaccia terroristica in paesi come l’Iran e l’Arabia Saudita, ma anche la Somalia. Ai militari con specifiche mansioni di spionaggio, secondo quanto riporta il New York Times,  il generale David Petraeus ha dato carta bianca firmando lo scorso 30 settembre un documento di 7 pagine dove la missione segreta potrebbe aprire la strada a un possibile attacco all’Iran, qualora le tensioni sul dossier nucleare iraniano dovessero continuare a crescere.

Già l’amministrazione di George W. Bush aveva approvato alcune operazioni militari segrete, ma il progetto aveva riguardato soltanto aree di guerra. Il nuovo ordine, invece, prevederebbe uno sforzo sistematico e a lungo termine, con l’obiettivo di costruire una rete capace di “penetrare, distruggere, sconfiggere o annientare” Al Qaeda e gli altri gruppi terroristici ad essa collegati.

Gli Stati Uniti, riferisce il quotidiano americano, negli ultimi anni hanno cercato di ampliare le attività segrete con una significativa presenza dei militari sul posto addestrati nella raccolta di informazioni. L’obiettivo è quello di distaccarsi, per poi rompere definitivamente, con la Central Intelligence Agency (Cia) e altre agenzie di spionaggio.  L’ordine di Petraeus si rivolge, infatti, a piccole squadre di truppe americane che devono colmare le lacune di intelligence sulle organizzazioni terroristiche e altre minacce in Medio Oriente, ma soprattutto devono scovare i gruppi emergenti attivi nella preparazione di attentati contro gli Stati Uniti.

Ma le operazioni descritte nel documento, di cui il New York Times ha una copia, non sono chiare e gli ordini impartiti, secondo gli stessi soldati, sono incerti. Per gli esperti, infatti, il piano segreto presenta numerosi rischi. Primo fra tutti se un soldato venisse catturato non potrebbe fare appello alle convenzioni internazionali perché considerato una spia. In secondo luogo azioni muscolose in paesi amici e all’insaputa dei governi rischiano di aprire grosse crisi diplomatiche. Terzo rischio, blitz in stati nemici possono innescare crisi. Infine il Pentagono, come era già accaduto quando era guidato da Ronald Rumsfeld, mettendo su operazioni di spionaggio di tale entità invaderebbe il campo della Cia.

La missione di Petraeus avrebbe, inoltre, sollevato qualche perplessità anche tra alcuni funzionari del Pentagono, che temono di compromettere le buone relazioni con paesi amici come l’Arabia Saudita o lo Yemen. Il rischio, inoltre, sarebbe quello di esacerbare ulteriormente gli animi in nazioni come la Siria e l’Iran.