Usa 2012: indignati contestano Romney a fiera dei conservatori

Pubblicato il 11 Febbraio 2012 - 00:20 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, 10 FEB – Quando Mitt Romney, il front-runner nella corsa alla nomination repubblicana in vista della Casa Bianca, prende la parola, una decina di indignati si incerottano la bocca, indossando una maglietta con su scritto ''Quando parlano i soldi, la povertà tace''.

Poi, quando il servizio d'ordine li porta via, ecco spuntare i loro slogan, urlati a piena voce: ''We are 99%'', siamo il 99%. Fanno eco le grida ritmate dei giovani del Partito repubblicano: ''Usa-Usa'', e poi ''Get a Job'', cioe' trovatevi un lavoro.

E' accaduto in un salone del Marriott, un mega hotel a nord di Washington, che da due giorni ospita la Cpac, la conferenza del Conservative Political Action. Una sorta di megafesta della destra americana, a meta' strada tra un convegno di partito e una fiera campionaria.

Per tre giorni, tra tavole rotonde e comizi di leader, migliaia di conservatori da tutta l'America si danno appuntamento per visitare gli stand di quella marea di associazioni che animano il popolo repubblicano.

Qui si possono trovare i fan delle pistole del National Rifle Association che hanno organizzato un tiro a segno da lunapark. Poi i militanti antiabortisti che fermano i visitatori chiedendogli una firma ''per la vita''. C'è anche chi vuole difendere la caccia grossa, e chi si batte per tutelare l'inglese ''dall'invasione delle lingue straniere in America''. E c'e' chi anche chiede nuove leggi per poter costruire casino' in ogni citta' americana.

E' un appuntamento annuale, che pero' stavolta cade a nove mesi dal voto, in pieno clima preelettorale. Cosi', fin dalla prima mattina, almeno 800 persone, che per gli standard Usa sono una folla, hanno manifestato attorno all'albergo: tra loro disoccupati, neri, latinos, militanti antifinanza. Tutti a urlare slogan duri contro Romney, contro i miliardari di Wall Street.

Contro di loro, gridano il sempreverde: ''El pueblo unido jamas sera' vencido''. Dentro il Marriot dopo Rick Santorum, l'ex senatore della Pennsylvania ultraconservatore rivelazione delle primarie, ha preso la parola Mitt Romney. La decina di ragazzi dalla bocca incerottata, con il loro regolare badge di visitatore acquistato all 'ingresso, si sono schierati sotto uno dei megaschermi in diretta dal comizio del miliardario mormone, per inscenare la loro protesta non violenta e silenziosa. Dopo alcuni momenti di tensione la sicurezza ha cominciato ad invitarli ad uscire, ma loro sono rimasti almeno fino a quando sono arrivati i fotografi e i giornalisti armati di smartphone, a riprendere la scena.

A quel punto gli indignati hanno deciso di lasciare il salone, ma sulla strada hanno cominciato ad urlare i loro slogan duri: gli stessi del movimento di Zuccotti Park, a New York. Immediata la reazione dei ragazzi repubblicani che hanno risposto i soliti slogan, del tipo ''Usa-Usa'' e ''Get a job''.

Alla fine tanta preoccupazione per gli uomini della sicurezza, ma nessuno scontro fisico. Ma l'episodio di oggi è forse una sorta di antipasto di quello che potrebbe accadere piu' avanti, in giro nell'America sempre piu' divisa, quando la campagna elettorale per la Casa Bianca entrera' davvero nel vivo.