Usa, crisi: la rabbia del Congresso contro Obama

Pubblicato il 22 Novembre 2009 - 21:05 OLTRE 6 MESI FA

Cresce il malcontento in Congresso nei confronti del presidente Barack Obama e della sua amministrazione per via della lentezza con cui procede la ripresa dell’economia, a quanto scrive il Washington Post.

Sia alla Camera che al senato episodi di rabbia e frustrazione hanno mostrato quanto siano preoccupati senatori e deputati le cui circoscrizioni li inondano di lamentele e proteste per la crescente disoccupazione. La situazione al Congresso sottolinea anche le difficoltà che l’amministrazione si trova a fronteggiare mentre cerca di avviare profondi cambiamenti nel sistema regolatorio finanziario e al contempo creare posti di lavoro per milioni di americani. La disoccupazione si aggira ora intorno al 10 per cento e il dato, secondo gli economisti, peggiorerà prima di migliorare. .

A prendersela col presidente sono anche i democratici, come il Black Caucus, tradizionalmente suo alleato, che al limite dell’esasperazione ha bloccato una delle principali priorità del presidente, ovvero ritardando in una importante commissione della Camera dei Rappresenti l’approvazione di un disegno di legge sulla riforma finanziaria.

Al senato, durante una riunione del Comitato Economico Congiunto, i repubblicani hanno sferrato duri attacchi al ministro del Tesoro Timothy Geithner chiedendo le sue dimissioni.

Ancor più preoccupante per l’amministrazione è stata l’approvazione di un emendamento del deputato repubblicano del Texas, Ron Paul, che assoggerebbe la Federal Reserve Bank a controlli senza precedenti. L’emendamento, appoggiato da democratici e repubblicani nonostante le riserve di funzionari governativi, consentirebbe all’Ufficio di Controllo governativo di esaminare tutte le operazioni della banca centrale, incluse le sue decisioni sui tassi di interesse e sulle transazioni con lebanche centrali estere.