Usa, elezioni. Tre mld di dollari in spot tv per andare alla Casa Bianca

Pubblicato il 28 Novembre 2011 - 18:36 OLTRE 6 MESI FA

Uno spot televisivo di Mitt Romney contro Obama

WASHINGTON, STATI UNITI – Sarà la piu’ costosa guerra pubblicitaria elettorale della storia. Le elezioni presidenziali del 2012 costeranno infatti in spot televisivi almeno 3 miliardi di dollari, in netto aumento – riferisce il New York Times – rispetto ai 2,1 miliardi di dollari di quattro anni fa.

La guerra a colpi di slogan e’ gia’ entrata nel pieno, in  anticipo rispetto al passato, con i candidati repubblicani all’attacco del presidente Barack Obama quando manca ancora un anno al voto. Negli ultimi sei mesi i gruppi conservatori affiliati con l’ex-stratega di George W. Bush Karl Rove e i ricchissimi fratelli Koch (entrate: 100 miliardi di dollari l’anno) hanno speso 13 milioni di dollari per trasmettere in televisione messaggi negativi su Obama.

Il ricorso alla pubblicita’ televisiva in anticipo rispetto alla scadenza elettorale evidenzia un cambio deciso nella campagna 2012 rispetto alle precedenti, quando le pubblicita’ – a un anno dal voto – venivano utilizzate dai candidati solo per presentarsi al pubblico. Gli attacchi erano riservati sul finire della campagna elettorale, quando gli elettori avevano gia’ identificato per chi votare.

Attacchi prematuri come quelli in corso comportano ”rischi sostanziali”: gli elettori non stanno ancora prestando attenzione alla campagna elettorale e i soldi spesi in pubblicita’ potrebbero risultare sprecati”, affermano gli osservatori.

Ad attaccare Obama sono i candidati Mitt Romney e Rick Perry che, in uno suoi messaggi pubblicitari, afferma: ”Le politiche socialiste di Obama stanno mandando l’America in bancarotta. Dobbiamo fermarlo”. Il gruppo conservatore ha di recente investito 2,6 milioni di dollari nel messaggio ”Presidente Obama, e’ il momento di attaccare i problemi, non la gente”, in riferimento alla proposta di Obama di alzare le tasse per i piu’ ricchi con il rischio, dicono, di una guerra di classe.