Obama approva matrimoni gay ma rischia di alienarsi milioni di elettori

Pubblicato il 10 Maggio 2012 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente Barack Obama

WASHINGTON, STATI UNITI – Con la sua storica svolta a favore dei matrimoni gay, il presidente Barack Obama sa di aver provocato un terremoto politico e di giocarsi molte possibilità per la rielezione ad un secondo mandato. E’ consapevole di essere il primo Presidente degli Stati Uniti ad aver cancellato in pochi secondi un tabu’ ideologico e religioso che ancora smuove profondamente le coscienze, e soprattutto i voti, di milioni di americani.

Ma e’ convinto che i tempi sono maturi. Dopo la rottura sui militari gay, Obama ha deciso di ascoltare le sue figlie e la sua popolarissima moglie. E andare avanti sulla sua strada. E soprattutto con questa mossa e’ tornato a guidare il cambiamento, un ruolo che rilancia in modo fortissimo la sua leadership di riformatore. Ma sa che rischia di pagare un prezzo molto salato. Al voto mancano sei mesi. E tutto puo’ ancora accadere.

Secondo le prime analisi, con questo gesto Obama potrebbe essersi giocato in un colpo solo il voto di stati cruciali e ultramoderati come l’Ohio e la Virginia. D’altro canto, c’e’ un pezzo d’America che gioisce sui social network e torna a infiammarsi, rivivendo le emozioni del 2008. E’ come se Barack avesse tolto un tappo a un movimento che non vedeva l’ora di farsi sentire. Ed e’ su di loro, sui giovani e su chi ha studiato che Obama punta le sue carte. L’hashtag  #marriageequality in meno di un’ora e’ balzato in testa al traffico. ”Amore e’ amore, grazie Presidente Obama”, urla una ragazza.

Organizzazioni a favore dei diritti civili hanno lanciato una petizione di appoggio a Obama ”Oggi e’ un giorno storico”, ”Ben fatto”, ”Di nuovo orgoglioso del mio presidente”, cinguettano in tantissimi. ”I giorni migliori per l’America sono venuti quando abbiamo fatto passo avanti lungo la strada della giustizia e dell’uguaglianza”, escalmano altri. Paul Begala, un clintoniano di vecchio corso, oggi a fianco di Obama non trattiene l’entusiasmo: ”Barack ha detto quello che pensa. Ha citato le figlie, e’ convinto di aver fatto la cosa giusta. E sono certo che molte persone lo apprezzeranno”.

Una mossa coraggiosa, che contiene un rischio forte, ma ovviamente ben calcolato. Basta seguire le reazioni imbarazzate dello staff di Mitt Romney per capire che anche il partito repubblicano, sul tema dei diritti agli omosessuali, si trova quanto meno spiazzato. L’ex governatore del Massachusetts, solo un decina di giorni fa era stato costretto a mollare uno dei suoi portavoce, apertamente gay, dopo gli anatemi della destra evangelica ultra-conservatrice.

E anche dopo l’annuncio di Obama s’e’ limitato a dire a mezza voce che il ”matrimonio in se’ e’ un’unione tra una donna e un uomo”. Alla sua destra, invece e’ scoppiata gia’ la protesta. Fox News, la tv preferita dai fans del Tea Party, ha titolato per ore: ”Barack Obama dichiara guerra al matrimonio. Cosi’ si perde per strada i moderati”.

Ma proprio queste due reazioni, rilevano gli analisti, fanno capire come la stategia di Obama sia proprio quella di far scoppiare le contraddizioni interne al Grand Old Party, da sempre diviso tra oltranzisti e centristi. E mostrare il suo avversario  Mitt Romney sempre piu’ ostaggio degli intransigenti elettori di Rick Santorum, quelli per nulla disposti a mollare un centimetro sulle loro convinzioni religiose e politiche.