Vertice italo-russo: accordo sul nucleare. Berlusconi: “Prima centrale in Italia entro tre anni”

Pubblicato il 26 Aprile 2010 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin sono di nuovo uniti per una svolta sul nucleare. Il premier italiano ha salutato con un «affettuoso benvenuto» il suo omologo russo, precisando che sono «legati da molti anni da stima, amicizia e affetto». Così Silvio Berlusconi ha salutato il premier russo davanti ai giornalisti riuniti in conferenza stampa dopo il vertice italo-russo  a Villa Gernetto, a Lesmo.

La cooperazione bilaterale con particolare attenzione al settore dell’energia è stato il tema al centro dei colloqui tra Putin e il presidente del consiglio Berlusconi. «Una nuova frontiera dell’energia nucleare», come ha definito Berlusconi uno dei due accordi firmato oggi da Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale di Enel e da Boris Kovalchuk, acting chairman del management committee di Inter Rao Ues. L’ intesa tra i due ministeri della ricerca scientifica per lo sviluppo dello studio nel settore della fusione nucleare prevede ricerche tra studiosi italiani e russi in base al programma Ignitur che, secondo quanto spiegato, può dare risultati sicuri e importanti.

Per i due leader, il progetto”Southstream”, cui partecipano la Gazprom e l’Eni, «sarà una garanzia» per far sì che non si troveranno «mai al buio e al freddo importanti paesi come la Bulgaria, la Romania e anche l’Italia» come ha spiegato Berlusconi secondo sui l’intesa italo-russa di Lesmo garantirà di avere gas proveniente dalla Russia evitando così interruzioni di energia come è accaduto un po’ di tempo fa.  Il premier ha quindi elogiato Putin per la sua capacità «encomiabile di stare su tutti gli importanti dossier». «L’inizio dei lavori – ha infine dichiarato Berlusconi è previsto per i primi sei del 2012».

Il premier russo ha assicurato che non vi saranno ritardi nella realizzazione del progetto di gasdotto South Stream: «Non esiste alcun ritardo per il South Stream». Il capo del governo russo ha ricordato la precedente esperienza comune – sempre Gazprom/Eni- del Blue Stream, il gasdotto che passa sul fondo del Mar Nero portando 16 miliardi di metri cubi di gas l’anno dalla Russia alla Turchia. «Tecnologicamente tutto è già provato, anche il South Stream non presenta nulla di nuovo in via di principio», ha osservato Putin, confermando che il progetto sarà completato entro la seconda metà del 2015 aumentando la sicurezza delle forniture energeticie russe all’Europa.

«I rapporti tra Italia e Russia non sono solo rapporti personali tra Putin e Berlusconi, ma soprattutto relazioni basate su reciproci interessi statali», ha aggiunto il leader del Cremlino.

NUCLEARE Tra i punti previsti nell’accordo un “memorandum of understanding” sul nucleare per la costruzione di nuovi impianti e per l’innovazione tecnica; maggiore efficienza energetica e distribuzione di energia sia in Russia che nei Paesi dell’Est Europa. Si tratta della prima parthership pubblico-privato nel settore nucleare in Russia: nell’accordo c’è lo sviluppo congiunto del progetto di una nuova centrale nucleare a Kaliningrad. La centrale sarà composta da due gruppi da 1.170 mw l’uno e utilizzerà la tecnologia di terza generazione Vver 1200. L’entrata in produzione è prevista tra il 2016 e il 2018.

«Entro tre anni,ovvero nell’ambito della legislatura, partiranno i lavori per la costruzione della prima centrale nucleare in Italia», ha annunciato  Berlusconi. Prima di individuare un luogo in cui realizzare una centrale nucleare, ha precisato il presidente del Consiglio, «bisogna che cambi l’opinione pubblica italiana, dobbiamo fare una vasta opera di convincimento, guardando alla situazione francese».

Secondo Berlusconi, la maggioranza dei cittadini vuole il ritorno dell’energia nucleare in Italia ma rifiuta la costruzione delle centrali nelle zone in cui vive. Così il premier ha annunciato un progetto con la Rai per alcuni spot mirati a convincere gli italiani sulla sicurezza di nuove centrali nucleari che il Governo ha intenzione di costruire. Il premier ha riferito di aver parlato con «esponenti della televisione pubblica» italiana per attingere l’esperienza francese, paese dove, ha raccontato ancora Berlusconi, i cittadini sono coscienti della sicurezza dei nuovi impianti e «fanno le guerre per averli in casa loro perché portano tanto tanto lavoro». Per questo l’idea è quella di «raccogliere in alcuni filmati le esperienze dei francesi che abitano vicino alle centrali e trasmetterle in Italia». L’obiettivo dichiarato è quello di convincere gli italiani che oggi sono «terrorizzati» all’idea di avere una centrale vicino casa, fermo restando che «già adesso il 54% dei cittadini sono favorevoli» al ritorno dell’atomo.

Dal canto suo, Putin si è detto pronto a garantire, attraverso le sue società, «finanziamenti e collaborazione tecnologica per la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia». In particolare, il leader russo ha assicurato la disponibilità a fornire combustibile nucleare e poi riprendere le scorie per il trattamento. La Russia, ha ricordato Putin, partecipa già in Paesi terzi alla produzione di energia atomica attraverso tali sistemi: «se in Italia questi progetti si realizzeranno da parte russa ci sarà una vasta cooperazione».

Altro tema di confronto,  l’accordo per mettere in campo la collaborazione russa nella ricostruzione dell’Aquila: Mosca ha infatti adottato due gioielli aquilani da restaurare: Palazzo Ardinghelli e la Chiesa di San Gregorio Magno. Il premier russo ha dichiarato che stanzierà 7,2 mln di euro per la ristrutturazione dei due beni andati distrutti con il terremoto del 6 aprile scorso. Commentando il “gesto di amicizia”, il presidente del Consiglio ha invitato l’omologo russo alla prima messa che verrà celebrata una volta che la Chiesa di San Gregorio sarà pronta: «Ho detto a Putin che deve ritenersi obbligato ad accettare l’invito a venire ad ascoltare la prima messa quando verrà riaperta la chiesa di San Gregorio Magno all’Aquila. E lui verrà».

Da parte sua, Putin ha auspicato che Russia e Italia ripristino i livelli pre-crisi della cooperazione economica. «Dobbiamo fare passi attivi per ripristinare il livello della nostra cooperazione, abbiamo tutto per poterlo fare. In seguito alla crisi mondiale, l’interscambio si è ridotto del 38%. Normalmente – ha proseguito – si pensa che alla base della nostra cooperazione ci sia l’energia, e prevalentemente è così, però non è tutto ciò di cui ci occupiamo insieme», ha aggiunto Putin, ricordando la collaborazione nei settori metalmeccanico, chimico, dell’aviazione e dello spazio.

Il capo del governo russo era arrivato domenica sera in Italia per una visita “semi-privata” di due giorni ed è stato accolto dal presidente del Consiglio, all’aeroporto di Malpensa con strette di mano e ripetuti abbracci. Dopo la cena amichevole di ieri ad Arcore, oggi la giornata dei colloqui in forma “ufficiale”. Il dialogo si è tenuto a Villa Gernetto, futura sede “Università del pensiero liberale”, a pochi chilometri dalla residenza berlusconiana di Arcore. «Questa villa – ha detto Berlusconi – sarà la sede dell’Università del Pensiero liberale dove verranno personalità da tutto il mondo che nei loro paesi hanno ricoperto ruoli di prestigio. Ho detto a Putin di mandare anche giovani russi e l’ho invitato ad essere il primo professore a tenere una lezione in questa università. Da come ha accolto questa mia proposta ho capito che sarebbe contento di farlo».

Un summit per rinsaldare “il carattere strategico dei rapporti tra Russia e Italia”, come riferito nei giorni scorsi da fonti del governo russo. Dai confronti su dossier internazionali alla cooperazione bilaterale tra i due Paesi nei settori energia, scienza e cultura. Fino al contributo russo alla ricostruzione dell’Aquila.

All’incontro hanno partecipato anche il vicepremier Igor Sechin, il ministro dell’Energia Igor Shmatko e Aleksej Borisovich, presidente di Gazprom Spa, figure chiave per il settore energetico russo. Per l’Italia, oltre a Fulvio Conti, presenti anche il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, il sottosegretario Guido Bertolaso, Paolo Bonaiuti, il presidente e amministratore delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera e l’ad di Eni Paolo Scaroni.