Vertice Ue: sbloccare il credito, no a piano speciale per l’Est

Pubblicato il 3 Marzo 2009 - 08:06 OLTRE 6 MESI FA

Sbloccare il credito come esigenza primaria, ma no ad un piano speciale di aiuti per l’est Europa: ci saranno valutazioni caso per caso, per eventuali interventi.

È questa la linea prevalsa al vertice straordinario anti-crisi fra capi di Stato e di governo della Ue, cui partecipa anche il premier Silvio Berlusconi, in cui si affrontano i temi del rilancio economico, della supervisione dei mercati finanziari, del settore dell’auto e dei passi per prepararsi al G20 di Londra di aprile.

Oltre al prossimo appuntamento londinese, è in programma anche un vertice Ue-Usa con Barack Obama a Praga il 5 aprile, ha annunciato oggi il premier ceco Mirek Topolanek.

L’idea di un piano specifico per i paesi dell’ex blocco comunista potrebbe “avere effetti controproduttivi e rischiare di provocare panico”, rilevano fonti europee, facendo riferimento al piano presentato dall’Ungheria, che chiede di mobilitare risorse tra i 160 e i 190 miliardi di euro per dodici nuovi paesi europei, inclusi Croazia e Ucraina.

“Bisogna fare attenzione a non suscitare inquietudine. L’idea sulla quale si concorda è di aiutare i paesi caso per caso, senza anticipare le difficoltà”, riferiscono diplomatici. Nettamente contraria anche la Polonia: “Rappresenta un’eccessiva drammatizzazione e mette tutti gli stati membri dell’est Europa in un’unica categoria, sbagliando” ha commentato il ministro polacco agli affari europei, Mikolaj Dowgielewicz.

L’Europa, sostengono i 27 nella bozza del documento finale, potrà affrontare la sfida della crisi finanziaria solo “continuando ad agire insieme in maniera coordinata all’interno del mercato unico e dell’Unione monetaria”.

In dodici punti ci si impegna a “ripristinare in maniera appropriata ed efficiente le condizioni dell’economia”, soprattutto “sbloccando i canali del credito”, fattore “cruciale per l’efficacia degli stimoli economici messi in atto dagli stati membri”. A Bruxelles si ribadisce anche il “no al protezionismo”.

LG