Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano: “La televisione non serve più. La satira oggi corre in Rete”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2013 - 13:22 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano: "La televisione non serve più La satira oggi corre in Rete"

Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano: “La televisione non serve più La satira oggi corre in Rete”

ROMA – “È una comicità parallela”, scrive Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano, è quella che corre sul Web, su Facebook, Twitter, YouTube. “Il web incentiva tormentoni e sollecita lo scherzo, la battuta, il cazzeggio: con risultati spesso tremendi, ma lasciando a volte che talenti fin lì inespressi esplodano”.

L’articolo di Scanzi sul Fatto Quotidiano:

Uno dei casi più noti è la Sora Cesira, che reinterpreta brani famosi (usando i videoclip originali) per sbertucciare i politici. È arrivata anche in televisione, per esempio agli Sgommati su Sky, ma l’esplosione c’era già stata su Youtube. A cavallo tra Ottanta e Novanta, uno dei pionieri televisivi del doppiaggio comico era stato il ragusano Riccardo Pangallo. Decenni dopo, Youtube è adesso piena di film con la voce di Germano Mosconi, il giornalista veneto (scomparso nel marzo 2012) divenuto suo malgrado celebre per i fuorionda iracondi durante i telegiornali che conduceva a Telenuovo. Alcuni operatori si divertivano a provocarlo: sbattevano le porte quando lui registrava, gli attaccavano i fogli insieme. Mosconi, emblema del mezzobusto compassato, esplodeva e bestemmiava. MOLTI ANNI DOPO, quando neanche lavorava più in quella tivù, alcuni suoi nemici (o così è lecito presumere) hanno eternato quei fuorionda sul Tubo. Successo clamoroso, come per gli scherzi telefonici al bidello aquilano Mario Magnotta negli Ottanta, a cui volevano “appioppare” per forza una lavatrice. Magnotta cavalcò quella fama inattesa, Mosconi la visse malissimo: lui, uomo oltremodo sobrio, era assurto a “mito” per le sue bestemmie. Youtube è satura di fimati in cui gli attori parlano con la voce di Mosconi, per esempio il Sergente Hartman di Full Metal Jacket, che sacramenta persino più della versione originale di Kubrick.

Le visualizzazioni di quei video sono alte, come per le clip dei musicisti ridoppiati: il video mostra B. B. King che si esibisce in un assolo, ma la musica – perfettamente sincronizzata – emette un’accozzaglia di stecche allucinanti. Altra webstar è Frankie Matano, instancabile guitto del web, celebre anche per i video in cui scorreggia (ops) addosso a malcapitati avventori, che misteriosamente non reagiscono inseguendolo con un badile. Il più grande talento della Rete è Maccio Capatonda, impegnato ora nella realizzazione della seconda stagione di Mario su Mtv. Lanciato anche dalla Gialappa’s, Capatonda (all’anagrafe Marcello Macchia) ha inventato la formula del trailer surreale. Titoli improbabili, come L’uomo che usciva la gente e Il sesto scemo; attori nascosti da nomi misteriosi, da Rupert Sciamenna a Herbert Ballerina. Capatonda mescola alto e basso, come un jukebox che risputa fuori tutti gli input accumulati negli anni Ottanta e Novanta. La sua capacità di gestire più registri è invidiabile. Nel corso della carriera, che si sviluppa anzitutto in Rete e poi in radio e tivù, Capa-tonda ha via via abbracciato una sorta di stralunata satira sociale che lo ha portato a ingigantire le storture dell’informazione, della politica e dell’ “italiano medio”, come recita uno dei sui trailer più fulminanti: più di 1 milione di visualizzazioni. Notevole anche la produzione del Terzo Segreto di Satira, un collettivo che si diverte a contrappuntare la politica con cortometraggi ironici. L’obiettivo è spesso il Pd. Il video che ha anticipato e raccontato le primarie 2013 ha presto superato le 200 mila visualizzazioni. Ironizza sulla debolezza di Cuperlo, sulla paura dell’apparato per il “ribelle testa calda” Civati e sul doversi affidare al diversamente di sinistra Renzi pur di vincere: un piccolo saggio politico, peraltro esilarante, in neanche 4 minuti.