Berlusconi, Beppe Grillo e il Pd. Tornado Oklahoma: prime pagine e rassegna stampa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Maggio 2013 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA

Il Corriere della Sera: “Berlusconi: Vogliono eliminare me e Grillo.” Una staffetta senza virtù. Editoriale di Alberto Alesina:

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“Un anno e mezzo fa l’ex ministro Elsa Fornero diceva agli italiani che avrebbero dovuto lavorare più a lungo: anche fino a 67 anni. Oggi il ministro Enrico Giovannini spiega loro che debbono lasciare l’impiego prima, per fare spazio ai giovani attraverso quella che viene chiamata «staffetta generazionale». Vale a dire, un dipendente accetta di lavorare meno ore, con meno stipendio o di andare in pensione con una qualche penalizzazione, purché la sua azienda assuma un giovane.
Giustamente credo che gli italiani siano un po’ confusi. In un Paese che cresce, i posti di lavoro non sono fissi ma aumentano, quindi ci sarebbe posto per tutti, giovani e anziani. In un Paese come il nostro, poi, nel quale la vita media si sta allungando, sarebbe assolutamente necessario che gli anziani lavorassero più a lungo, altrimenti il carico fiscale per chi ha un impiego si alza molto proprio per sostenere chi un lavoro non ce l’ha più.
Ma se il Paese non cresce? Ovvero non crea posti di lavoro? I giovani troveranno ancora meno occupazione. Per di più, alte tasse e rigidità contrattuali all’ingresso sul mercato del lavoro scoraggiano assunzioni da parte delle imprese. Il carico fiscale inoltre riduce la crescita creando un circolo vizioso: sempre meno lavoro e sempre più persone che non essendo impiegate necessitano del sostegno di chi invece un’occupazione ce l’ha.
Il mancato sviluppo fa sì che le ore lavorate non aumentino, restino fisse. Redistribuirle fra giovani e anziani, come prevederebbe la «staffetta generazionale», non aiuta certo nell’aumentare il reddito degli italiani. Semplicemente lo redistribuisce tra padri e madri, figli e figlie. Posto poi che la «staffetta» funzioni, la disoccupazione giovanile si ridurrebbe sì, ma in modo fittizio: non creando più lavoro quanto redistribuendo quello già esistente tra una generazione e l’altra”.

Tornado in Usa. “Ancora impossibile prevederli.” Fenomeni che spiazzano la scienza. Articolo di Giovanni Caprara :

“«Al contrario dei cicloni, con i tornado siamo disarmati e non riusciamo a prevederli», ammette Richard Rotunno, specialista al National Center for Atmospheric Research, in Colorado, dei due fenomeni meteorologici che colpiscono di frequente e disastrosamente il territorio americano. Mentre le grandi formazioni cicloniche sono facilmente rilevabili soprattutto con i satelliti, il tornado, molto più piccolo, non si riesce a identificare né dallo spazio né con i radar. «Una previsione è ora impossibile perché non siamo in grado di misurare la temperatura nei bassi strati dell’atmosfera, sotto la nube da cui si origina il tornado», spiega Rotunno. La difficoltà è duplice ed è sia tecnologica che scientifica. Nel primo caso non ci sono ancora disponibili strumenti di rilevamento adeguato e questo impedisce di raccogliere serie statistiche di dati con le quali costruire modelli da cui trarre previsioni, come accade per gli altri aspetti meteorologici”.

Il governo costretto a difendersi dal «fuoco amico». La nota politica di Massimo Franco:

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“La giornata di ieri è stata la metafora perfetta dello scontro in atto nella maggioranza di governo. Ha fatto emergere non tanto l’ostilità fra Pd e Pdl, in qualche misura scontata e quasi obbligata. Piuttosto, è servita a mostrare la filiera di quanti, in entrambi i partiti, lavorano perché Enrico Letta possa andare avanti; e quanti, invece, mirano a mettere in difficoltà la coalizione. Riproporre l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi, come sembrano volere non solo i parlamentari del Movimento 5 Stelle ma anche esponenti del Pd, significa boicottare o comunque mettere in tensione la collaborazione col centrodestra. E, specularmente, proporre metà pena per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, come ha fatto il Pdl, ha effetti non diversi.
L’aspetto singolare e significativo, è che sia toccato non a esponenti avversari ma a Pd e Pdl smentire i propri compagni di partito e far prevalere l’esigenza di stabilità. Il risultato è stato quello di bloccare al Senato la nomina del presidente della Giunta per le immunità e le elezioni, prevista per ieri; e di riesumare il fantasma di accordi fra spezzoni della sinistra e la formazione di Beppe Grillo in chiave anti Berlusconi: sebbene proprio ieri Pd e M5S fossero ai ferri corti dopo la proposta di una legge anti movimenti presentata dal primo, e percepita come un modo di rendere difficile la presenza dei grillini alle prossime elezioni”.

Arriva il decreto Imu ma è a rischio il bonus casa. Scrive Mario Sensini:

“Il decreto sull’Imu e il rifinanziamento della cassa integrazione è stato firmato ieri dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma sebbene la riforma delle tasse sulla casa sia solo rinviata, e la soluzione ancora lontana da venire perché oggi i soldi non ci sono, per il governo si apre un nuovo problema, forse ancora più costoso da affrontare.
Dal primo luglio l’aliquota Iva ordinaria aumenterà, come previsto dalla Legge di Stabilità del 2013, di un punto, dal 21 al 22%. E dalla maggioranza è scattato un pressing forsennato sul governo perché scongiuri l’aumento dell’imposta sui consumi, che rischia di deprimere ancora di più l’economia, che quest’anno ha già messo in cantiere una flessione dell’1,5%, superiore a quella temuta dall’esecutivo. Sui rischi dell’aumento dell’Iva concordano tutti, anche lo stesso governo guidato da Enrico Letta. Ma il problema è sempre quello, nel bilancio pubblico non ci sono più soldi”.

La prima pagina de La Repubblica: “Stop alla legge salva-Dell’Utri.”

La Stampa: “Tornado, la strage dei bambini”. Il reportage di Paolo Mastrolilli:

“Perché restare qui, ora che non c’è rimasto nulla? Neanche il cadavere di un figlio da seppellire, per troppi genitori disperati che aspettano un cenno, un segno, una parola, davanti alle rovine della Plaza Towers Elementary School rasa al suolo dal tornado. Perché ostinarsi a scavare tra le macerie, cercare i morti e poi ricostruire, sapendo che prima o poi la natura tornerà a colpire alla cieca, per esigere il pagamento del suo conto incomprensibile?”.

Debiti e paghette. Il Buongiorno di Massimo Gramellini:

“Un quarantenne su quattro vive grazie alla paghetta dei genitori. Detto con più precisione: secondo una ricerca commissionata dalla Coldiretti, in Italia il 28 per cento degli adulti fra i 35 e i 40 anni (mi rifiuto di chiamare giovane un quarantenne) ha bisogno del sostegno dei familiari. Perché è disoccupato, cassintegrato, parzialmente o saltuariamente occupato, superoccupato ma sottopagato. In ogni caso: preoccupato. Sono i numeri di un terremoto sociale. I nonni mantengono i figli con i soldi che avrebbero voluto lasciare in eredità ai nipoti”.

Midwest indifeso La natura ha perso il suo Mago di Oz. Scrive Gianni Riotta:

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“Se vi chiedono il nome di una grande metropoli del Texas è più facile che vi venga in mente Houston che non Galveston: eppure, 113 anni fa, all’inizio del XX secolo, era Galveston che sembrava dover prendere la leadership dell’allora sonnolento territorio, liberato per gli Stati Uniti dagli eroi di Fort Alamo. Il 27 agosto del 1900, in quello che rimane l’uragano più letale degli Usa, venti da 200 chilometri l’ora e ondate da sette metri uccidono 6000 cittadini. A centinaia rimasero sotto le macerie, con i soccorritori incapaci di salvarli. L’ultimo messaggio telegrafico che raggiunse la Casa Bianca parlava di 500 morti e fu considerato esagerato: era una illusione sulla strage”.

Scrittore anti-gay suicida a Notre-Dame. Articolo di Alberto Mattioli:

“Poco dopo le 16 di ieri, è entrato nella cattedrale di Nôtre-Dame, si è diretto all’altar maggiore, ci ha appoggiato sopra una lettera poi, sempre senza dire una parola, ha estratto dalla tasca una pistola e si è sparato in bocca. Il tutto davanti a circa 1.500 turisti esterrefatti e sconvolti. L’evacuazione, in ogni caso, si è svolta con ordine e senza panico. In quasi mille anni di storia (l’altare fu consacrato il 19 maggio 1182), nella «parrocchia della storia di Francia» è successo di tutto. Ma è probabilmente la prima volta, ricorda il rettore, Patrick Jacquin, che le vecchie pietre della chiesa più famosa del Paese sono teatro di un suicidio”.

Il Giornale: “Il Pd vuole abolire il voto.” Editoriale di Salvatore Tramontano:

Zanda «l’eliminator». Il capogrup­po del Pd al Senato è l’uomo che in nome del suo partito ha trovato il modo per vincere facile. Elimi­nando gli altri concorrenti. Con una mano invoca sull’ Avvenire la non eleggibilità di Berlusconi, con l’altra insieme alla collega Finocchiaro scrive una legge per vietare ai movimenti, come quello di Grillo, di entra­re in Parlamento. È la democrazia del taglia fuori.C’è però una differenza rilevante.Ap­pena Grillo ha urlato che c’è aria di golpe, Zanda ha fatto marcia indietro, preoccupa­to di finire sotto ricatto della Rete e degli in­dignati. Con Berlusconi invece il gioco è sporco. Il Pd sta al governo con il Pdl, ma a quanto pare spera sempre di risolvere la «questione Cav» senza passare da questa cosa inutile che sono le elezioni. Bisogna di­sattivare Berlusconi. Così dopo vent’anni che il leader del Pdl siede in Parlamento adesso lo bollano come illegittimo. Non è un caso che ieri il Pd abbia fatto saltare l’ac­cordo su un presidente leghista nella giun­ta per le elezioni e le immunità del Senato. È lì che si gioca tutta la partita. Niente leghi­sta perché- sostengono- non è vera opposi­zione. E allora chi? Naturalmente il candi­dato giusto è un Cinquestelle.”

Il Fatto Quotidiano: “La Fiat scappa a Londra per non pagare le tasse.” Parasole e paraculi. Editoriale di Marco Travaglio:

“Dunque la presunta agenda rossa di Borsellino, di cui alcuni organi di stampa e di tv ci hanno riempito i timpani e non solo negli ultimi giorni, era il piccolo frammento di un parasole per auto, di quelli usati d’estate per proteggere dal sole il cruscotto e il volante ed evitare che diventino incandescenti. L’ha stabilito la Polizia Scientifica su mandato della Procura di Caltanissetta. Se non ci fosse di mezzo un probabile depistaggio per coprirne altri che durano da ventun anni, ci sarebbe da scompisciarsi. Invece, come ha detto subito Salvatore Borsellino, c’è da vomitare. Qui non si tratta di colpevolizzare il collega di Repubblica che ha avuto il filmato (girato il giorno della strage dai Vigili del fuoco e subito scartato perché irrilevante). È vero, qualche attenzione e prudenza in più non avrebbero guastato: a parte la distanza della macchia rossa dai resti di Borsellino e le sue dimensioni talmente ridotte da essere incompatibili con la grande agenda rossa più volte fotografata sulla scrivania del giudice, i testimoni di via D’Amelio raccontano che i corpi delle vittime erano ridotti a tronchi carbonizzati, senza più gli arti, e che addirittura l’onda incandescente che li aveva investiti aveva liquefatto le armi; il che rendeva fin dall’inizio assolutamente impossibile che, se Borsellino avesse avuto in mano l’agenda, questa fosse rimasta intatta con la sua copertina sgargiante. Ma, ripetiamo, non è questo il problema.”