Bustine da zucchero o opere d’arte? Museo a Nizza Monferrato

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2016 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA
Bustine da zucchero o opere d'arte? Museo a Nizza Monferrato

Bustine da zucchero o opere d’arte? Museo a Nizza Monferrato

ASTI – Ci sono quelle dedicate ai 150 anni dell’Unità d’Italia e quelle della serie “Grazie Azzurri” per celebrare le medaglie olimpiche di Torino 2006. Ma anche 4 secoli di storia dell’arte raccontata per immagini, dalle opere antiche fino alla Street art. Sono le bustine da zucchero della Pinin Pero di Nizza Monferrato. Una nicchia ricercatissima di collezionisti di tutto il mondo ha iniziato a trafficarci fin dagli inizi del 1900 quando le prime bustine fecero la loro comparsa nei bar e nei ristoranti. E quelle made in Nizza Monferrato sono tra le più richieste. Motivo per cui i figli di Beppe Pero hanno deciso di esporle come fossero vere e proprie opere d’arte in miniatura. Il museo, l’unico al mondo dedicato alle bustine da zucchero, si chiama sug@R(T). E non potevano che aprirlo a Nizza Monferrato.

Riccardo Coletti per la Stampa:

Qui, come quadri preziosi, sono esposte e catalogate 350 mila bustine da zucchero. «Dalle primissime, con grafiche che oggi paiono preistoriche, alla “collezione” più preziosa al mondo: la “Lorenzo Lotto” quotata 350 euro». Sì, perché il mondo del collezionismo non conosce confini e le bustine sono una nicchia ricercatissima: dalla Cina all’America passando per il Vecchio Continente. Sono nati siti specializzati, raduni nazionali ed internazionali dove i raccoglitori vendono e scambiano i pezzi più rari.

La «Lorenzo Lotto», oggi, è quella più preziosa con i collezionisti di mezzo mondo pronti a sborsare più di 350 euro per metterla a catalogo, ma i pezzi di pregio sono tanti e i prezzi i più diversi. «Le bustine spaiate sono in due grandi contenitori – aggiunge Beppe Pero -, con 1 euro se ne comprano 10. Per le collezioni le quotazioni cambiano e non siamo noi a deciderle, ma il mondo dei collezionisti». Per le 16 bustine dedicate ai 150 anni dell’Unità d’Italia servono 50 euro, ma mese dopo mese sui siti d’aste i prezzi lievitano. Stessa storia per la serie «Torino 2006» con quel «Grazie Azzurri» per celebrare le medaglie olimpiche. Poi c’è chi vuole soltanto i marchi, ed in casa Pero non mancano, per arrivare alla celebrazione del bello: «L’Arte». «La Lotto è nata su commissione – aggiunge – ce la chiese il museo di Bergamo. Da quel piccolo lotto in poi cominciammo a contattare gli artisti per progettare collezioni da 10 uniche».

Tra i primi a dire sì, era il 2003, un artista piemontese emergente: Valerio Berruti. «Lo contattai e mi disse diede subito l’ok – ricorda soddisfatto l’ad dello zuccherificio – scegliemmo 10 soggetti tra i sui quadri di bambini più famosi. Un vero successo». Anche in questo caso i collezionisti si scatenarono e la caccia diventò presto compulsiva tanto che ora per la serie completa si può arrivare a sborsare 100 euro. Quasi 4 secoli d’arte raccontate per immagini dalle opere antiche sino alla Street art, con la serie «The Wall», passando per paesaggi, campioni dello sport e squadre di calcio di Seria A come Juve, Milan ed Inter. Un aforisma di Andy Warhol («nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti») ha ispirato una delle ultime idea Pero: la bustina personalizzata. «150 collezioni da 10 pezzi a 250 euro – svela Pero – Tra i primi a commissionarci una serie il rettore dell’università di Chimica di Praga. Uno dei massimi collezionisti al mondo».

Se nel ’76 le bustine sono state un azzardo di successo si può dire la stessa cosa per lo «sug@R(T)» Museum. «Nel 2001 morì mio padre: l’uomo che con il fratello ha preso una rivendita alimentare e l’ha trasformata in una spa che fattura ogni anno 40 milioni di euro e lavora 30 mila tonnellate di zucchero. Volevamo un museo, ma non il solito aziendale autocelebrativo». Ed allora l’idea: mettere tutte assieme, ben esposte, le migliaia di bustine prodotte. «L’abbiamo realizzato io ed una collezionista belga», racconta. Da allora per lo «sug@R(T)» sono passati migliaia di collezionisti da tutto il mondo. La visita è gratuita e su prenotazione. All’interno c’è uno shop dove poter iniziare a collezionare anche con pochi euro.