Il Giornale: “Per salvare gli esodati stangano gli artigiani”
Pubblicato il 19 Dicembre 2013 - 11:07 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Aumenta l’aliquota a carico delle piccole aziende per risolvere il pasticcio della Fornero. Con la mazzata Tasi, Tari e Imu pagheremo fino a 7 miliardi di imposte in più nel 2013. Il governo cambia versione sulla Web tax mentre la Tobin tax resta un flop.
Scrive Gian Battista Bozzo sul Giornale:
L’ultima brutta sorpresa di questa bruttissima legge di Stabilità è un aumento delle aliquote contributive per gli artigiani. Un aggravio improvviso per un gruppo di cittadini, che servirà a sanare gli errori del governo Monti, che creò il caso degli «esodati». Peggio la toppa o il buco? Ma la legge che ieri sera è giunta finalmente nell’aula della Camera, e su cui il governo chiederà la fiducia, è un florilegio di tasse e prelievi vari.
LA STANGATA SULLA CASA – Il governo millanta l’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Peccato che la nuova tassazione sugli immobili sia molto più pesante di quella attuale, e ci toccherà rimpiangere l’Imu. La Iuc – Imposta unica comunale – non è una tassa ma un’ombrello che di tasse ne copre tre: la Tasi (tassa sui servizi indivisibili), la Tari (tassa sui rifiuti) e la vecchia Imu su case di lusso e seconde case. La Tasi sulla prima casa, con un’aliquota variabile fra il minimo dell’1 per mille e il massimo del 2,5 per mille, rischia di essere più costosa dell’Imu nella maggior parte dei Comuni (…)
Complessivamente, i proprietari potrebbero pagare 27-30 miliardi di euro contro i 23 miliardi del 2012, con la vecchia Imu a pieno regime, più i 500 milioni di Irpef sugli immobili non affittati. Secondo la Confedilizia, nel triennio 2012-2014 si pagheranno fino a un massimo di 43 miliardi in più rispetto al 2011, ultimo anno di vigenza dell’Ici. Un prelievo abnorme.E c’èinfine da considerare la «mini-Imu» che si dovrà pagare entro il 24 gennaio prossimo: l’imposta interessa infatti almeno 10 milioni di case principali. Il Fisco si aspetta circa 400 milioni (…)
BENZINA, BANCOMAT FISCALE – Clausola di salvaguardia a parte, il primo aumento delle accise (le tasse) su carburati e lubrificanti scatta il 1 gennaio prossimo, con un aumento di 0,5 centesimi al litro per finanziare la «credit tax cinema». Poi, nel biennio successivo, le clausole di salvaguardia, che valgono almeno 2 centesimi al litro. Infine, nel 2017 e nel 2018 un ulteriore scatto dal valore di circa 200 milioni di euro per ciascun anno.
PATRIMONIALE SUL RISPARMIO – Con la legge di Stabilità aumentano i «bolli» sui conti di deposito (non i conti correnti) dove i risparmiatori parcheggiano gli investimenti finanziari. L’imposta di bollo sale al 2 per mille dall’1,5 per mille fissato dal governo Monti. Viene eliminata l’imposta minima di 34 euro, così ci guadagna chi ha piccoli depositi, ma tutti gli altri pagheranno di più. Aggravio anche per le imprese: prima pagavano fino a un tetto massimo d’imposta di 4.600 euro, che dal 1˚ gennaio prossimo aumenta a 10mila euro. Aumenta al 2 per mille anche l’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero da residenti italiani.
PRELIEVO SUL MONTE STIPENDI – Le imprese con più di 15 dipendenti che non hanno accesso alle forme tradizionali di ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione, dovranno versare all’Inps una quota pari allo 0,5% del monte stipendi per costituire presso l’istituto un fondo di solidarietà alternativo. La cassa integrazione in deroga, finanziata dallo Stato, infatti va a sparire. Aumenta così il costo del lavoro.
CARO-CONTRIBUTI ARTIGIANI – La novità dell’ultima ora è l’aumento dei contributi a carico degli artigiani per finanziare lo stanziamento destinato ai cosiddetti «esodati» creati dalla riforma Fornero delle pensioni. L’aliquota contributiva degli artigiani sale al 22% (anziché al 21%) nel 2014 e al 23,5% nel 2015, ed arriva a regime nel 2016 con il 24%. L’incremento dei contributi servirà a pagare le spese per salvaguardare 17mila esodati, per un totale di 950 milioni di euro (…)
WEB E TOBIN TAX – Della sbandierata Google tax, è stata approvata alla fine una versione ridotta.Dall’emendamento originale sparisce l’obbligo di partita Iva per le società che effettuano commercio elettronico, compresi i colossi mondiali del calibro di Google o Amazon, ma resta per quanto riguarda gli spazi pubblicitari e il diritto d’autore. La Tobin tax sulle transazioni finanziarie non viene modificata: resta un flop , certificato dalle entrate 2013, 159 milioni contro la previsione di un miliardo.