Paolo Gulinelli, dirigente Agricoltura condannato: vacanze con carta ministero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Novembre 2014 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Gulinelli, dirigente Agricoltura condannato: vacanze con carta ministero

Paolo Gulinelli, dirigente Agricoltura condannato: vacanze con carta ministero

ROMA – “Non bastano i rimborsi spese, i ticket e i buoni benzina – scrive Sara Menafra del Messaggero – Il dirigente dell’Agea (agenzia collegata al ministero dell’Agricoltura) Paolo Gulinelli ha scelto di attribuirsi anche qualche benefit extra grazia alla carta di credito ”statale” che, almeno in teoria, doveva utilizzare solo per le trasferte. Stando a quello che stabilisce la sentenza di primo grado che nei giorni scorsi l’ha condannato per peculato a due anni più tre di interdizione dai pubblici uffici, tra il 2007 e il 2011 Gulinelli non avrebbe badato a spese. In totale avrebbe speso 51 mila euro, divisi tra ristoranti (tutti rigorosamente a Roma, sebbene la carta dovesse servire solo alle trasferte) una vacanza in Croazia, oggetti di profumeria e persino i biglietti del cinema”.

L’articolo di Sara Menafra del Messaggero:

(…) Non è l’unico affare che ha messo Gulinelli nei guai. La scorsa settimana, la procura gli ha inviato un avviso di garanzia con l’accusa di abuso d’ufficio per la gestione dell’ufficio pagamenti dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, l’Agea appunto, che si occupa di distribuire i finanziementi europei per l’agricoltura. Il pool guidato da Rossi ipotizza che Gulinelli e gli altri cinque indagati abbiano evitato di chiedere indietro i finanziamenti europei distribuiti agli agricoltori italiani quando fosse dimostrato che non ne avevano diritto. Uno scherzetto che potrebbe costare al governo italiano la restituzione all’Europa di ben 270milioni di euro accumulati nel corso degli anni e che andranno rimandati a Bruxelles anche se ormai non possono essere più chiesti indietro agli agricoltori. Oltre alla restituzione dei fondi, l’Unione europea potrebbe multare l’Italia per una cifra che potrebbe arrivare fino al 10% dei contributi erogati. La procura ipotizza che Gulinelli e colleghi avessero costruito un sistema piuttosto complesso, istituendo un «registro riservato e parallelo delle posizioni debitorie relativo ai finanziamenti indebitamente erogati in agricoltura» che però non emergevano negli archivi ufficiali. Anzi, il gruppo attestava «falsamente alla Commissione europea, mediante le predette dichiarazioni di affidabilità, la regolare tenuta del registro nonché la regolarità dei conti presentati».