Siria, Kerry: “Assad lasci con negoziato”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Settembre 2015 - 11:32 OLTRE 6 MESI FA
Siria, Kerry: "Assad lasci con negoziato"

Kerry (Ansa)

ROMA – L’uscita di scena di Bashar al Assad non è più la precondizione per aprire negoziati di pace in Siria: la svolta diplomatica degli Usa è stata annunciata domenica 20 settembre dal segretario di Stato John Kerry, dopo che nei giorni scorsi era stato deciso l’avvio di trattative a livello militare con la Russia. Washington insiste nel chiedere che il presidente, sostenuto da Mosca, lasci il potere ma non necessariamente subito, bensì dopo un negoziato, ha detto Kerry a Londra dopo un incontro con il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond.

Come riporta Cristiano Tinozzi sul Messaggero di Roma,

allo stesso tempo, il segretario di Stato ha ribadito la preoccupazione di Washington per il dispiegamento di jet militari e nuovi sistemi d’arma russi a Latakia, sulla costa mediterranea della Siria. «Chiaramente – ha sottolineato Kerry – la presenza di aerei con capacità di combattimento aria-aria e sistemi missilistici terra-aria solleva seri interrogativi». Anche sulla sicurezza dei jet americani e degli alleati della Coalizione anti-Isis impegnati in bombardamenti in Siria. Ma proprio al fine di evitare incidenti tra forze russe e americane, ha detto Kerry, è necessario che i responsabili militari dei due Paesi mantengano i contatti. Intanto, nel tentativo di fermare l’avanzata dell’Isis, il regime siriano ha bombardato anche la parte moderna della città di Palmira, provocando 21 morti tra i civili, ma nel Nord-Ovest del Paese continua l’offensiva di altre forze islamiste, in particolare la branca siriana di Al Qaeda e gruppi armati rivali, che hanno ucciso decine di soldati governativi. Mentre lo Stato islamico ha messo al bando l’uso di Internet in una città nell’Est della Siria.

È stato l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) a dare notizia dei bombardamenti governativi sulla parte nuova di Palmira, che dal maggio scorso è sotto il controllo dell’Isis. Ma non vi è nessuna notizia di danni al sito archeologico. Ad Al Bokamal invece, una città nell’Est del Paese vicino al confine con l’Iraq, le autorità del Califfato hanno vietato l’uso di Internet non solo nei locali pubblici ma anche nelle case private, negli uffici e nelle fabbriche, minacciando «dure punizioni» per chi osasse sfidare il divieto (…)