Contro i rischi della disidratazione bastano 8 bicchieri d’acqua al giorno

Pubblicato il 10 Luglio 2012 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Bastano otto bicchieri d’acqua al giorno per mantenerci in buona salute. Eppure non tutti, nemmeno d’estate, fanno caso a quanti liquidi ingeriscono. Una corretta idratazione è infatti fondamentale per il naturale svolgimento delle reazioni biochimiche e dei processi fisiologici. Ma il 5% degli italiani (circa 2 milioni di persone), secondo una ricerca Eurisko citata dall’Osservatorio Sanpellegrino, ”non beve acqua perché non sa quanto sia importante il ricambio di questo elemento nell’organismo”. In condizioni di riposo, spiegano gli esperti, ”il nostro corpo necessita giornalmente di circa 8 bicchieri di acqua, ma il fabbisogno idrico può variare anche sensibilmente in base al sesso, all’età e allo stile di vita. Le proprietà benefiche che un’acqua minerale naturale può vantare sono da attribuire alla quantità e al rapporto fra i sali in essa disciolti e all’assenza di sostanze indesiderabili”.

”Per i bambini è importante bere molto in generale – spiega Alessandro Sartorio, primario dell’Istituto Auxologico Italiano – a maggior ragione nei mesi caldi estivi. Negli anni della crescita e dello sviluppo corporeo, le acque ricche di calcio contribuiscono ad un adeguato apporto di questo elemento, fondamentale per determinare la massa ossea, favorendo uno sviluppo sano”. Infatti quando si beve non solo ci si disseta, ma si assumono importanti micronutrienti, come calcio, sodio, ferro, magnesio, zolfo, bicarbonato e fluoro. ”Le acque ricche di calcio e magnesio sono particolarmente adatte in particolari periodi della vita di una donna, come la gravidanza e la menopausa – commenta Umberto Solimene dell’Università degli Studi di Milano, e membro dell’Osservatorio Sanpellegrino – soprattutto in età avanzata il calcio infatti influisce sul decorso dell’osteoporosi e l’acqua minerale, grazie al suo contenuto in sali minerali, oltre all’alimentazione, può rivelarsi un utile alleato contro questa patologia”.

Anche gli anziani devono poi prestare la dovuta attenzione: nella terza età, infatti, il senso della sete è alterato. ”La parola d’ordine è quindi prevenire – conclude Alessandro Zanasi, docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Bologna e membro dell’Osservatorio – ed è necessario cercare di misurare la quantità di acqua assunta quotidianamente e per garantire un apporto idrico sufficiente: basta moltiplicare il peso corporeo per 30. Ad esempio: una persona di 70 kg è opportuno che assuma 2,1 litri di acqua”.