La morte è meno spaventosa e più felice di quanto si creda. Lo dice uno studio ma…

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Giugno 2017 - 07:47 OLTRE 6 MESI FA
La morte è meno spaventosa e più felice di quanto si creda. Lo dice uno studio ma...

La morte è meno spaventosa e più felice di quanto si creda. Lo dice uno studio ma…

NEW YORK – “Essere in punto di morte è meno triste e spaventoso, e più felice, di quanto si creda”, secondo Kurt Gray autore di uno studio sull’argomento. I ricercatori hanno analizzato le ultime parole pronunciate da malati terminali e condannati a morte e hanno scoperto che avevano pensieri più positivi rispetto alle loro aspettative.

Poiché sono in un punto di morte, le persone spesso menzionano la famiglia e la religione, il che fa ipotizzare che gli argomenti alleviano l’angoscia del momento. I ricercatori affermano che i risultati dovrebbero aiutare a ripensare l’atteggiamento nei confronti di persone che soffrono di malattie incurabili.

Gray, dell’University of North Carolina, ha dichiarato: “Nella nostra immaginazione, l’agonia è solitaria e senza senso, ma le ultime parole dei condannati a morte o dei pazienti terminali, sono piene d’amore e significato”. Su un blog in cui per tre mesi i malati terminali hanno lasciato i loro post che riguardavano le sensazioni provate nell’immaginare di aver pochi mesi di vita, i ricercatori hanno analizzato parole che descrivevano emozioni, come “paura”, “terrore”, “ansia”, “felicità” e “amore”.

Nella seconda parte dello studio, hanno confrontato le ultime parole dei condannati a morte, invitati a immaginare quali sarebbero state le loro ultime parole. I risultati, pubblicati su Psychological Science, hanno rivelato che i post scritti da pazienti terminali erano sostanzialmente più felici di quelli di persone che immaginano la fine della loro vita e lo stesso è per i condannati a morte.

L’uso di parole positive, inoltre, aumentava con l’avvicinarsi della morte, ha rilevato lo studio. Ma la paura di invecchiare, secondo una ricerca che risale allo scorso anno, attualmente prevale su quella della morte.

Su sei persone, più di una, preferirebbe morire a meno di 80 anni. Gli ispanici aspirano a una vita breve, mentre i popoli afro-americani vogliono vivere intorno ai cento anni, secondo uno studio del Columbia Aging Center. Il genere, l’età e il livello di istruzione non hanno alcun ruolo nell’età ideale in cui le persone vorrebbero morire, aggiunge la ricerca.