Raffreddore, farmaci con Pseudoefedrina: quando non vanno presi

Ridurre l'utilizzo di farmaci con pseudoefedrina per minimizzare il rischio di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile e sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile.

di redazione Salute
Pubblicato il 16 Dicembre 2023 - 09:00
donna con raffreddore

foto Ansa

Il raffreddore è una fastidiosa condizione che colpisce molti di noi durante l’inverno. Spesso, per alleviare i sintomi come la congestione nasale, ci affidiamo a farmaci contenenti pseudoefedrina. Tuttavia, recenti sviluppi hanno portato ad una revisione della sicurezza di tali prodotti, in particolare per chi soffre di pressione alta o insufficienza renale.

Raffreddore e farmaci con Pseudoefedrina, le valutazioni di Ema

A febbraio, l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha avviato una revisione sulla sicurezza dei farmaci a base di pseudoefedrina in seguito a casi descritti in Francia. Le segnalazioni riguardavano la sindrome da encefalopatia posteriore (Pres) e la sindrome da vasocostrizione cerebrale (Rcvs), entrambe reversibili ma con potenziali complicazioni gravi.

Secondo le conclusioni del Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac), i medicinali contenenti pseudoefedrina non devono essere utilizzati in pazienti con pressione alta grave o non controllata, o con malattia o insufficienza renale acuta grave o cronica. Questa raccomandazione è cruciale per la sicurezza dei pazienti, poiché evidenze disponibili hanno dimostrato che la pseudoefedrina è associata a rischi di Pres e Rcvs.

Pres e Rcvs, cosa sono

La Pres e la Rcvs sono condizioni rare, ma possono comportare un ridotto apporto di sangue al cervello, con potenziali complicazioni gravi e pericolose per la vita. Tuttavia, con diagnosi e trattamenti tempestivi, i sintomi di queste sindromi possono essere risolti.

Il segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, sottolinea che i farmaci contenenti pseudoefedrina non sono una cura per il raffreddore. In alcuni casi, possono aiutare a gestire temporaneamente i sintomi, ma il loro uso prolungato non è benefico. Scotti consiglia di parlare con il proprio medico prima di utilizzare tali farmaci, specialmente per pazienti con fattori di rischio.

Il Comitato per la sicurezza dell’Agenzia Europea per i Medicinali ha raccomandato limitazioni sull’uso di medicinali contenenti pseudoefedrina per ridurre al minimo i rischi di Pres e Rcvs. Queste raccomandazioni fanno seguito a una revisione completa delle prove disponibili, compresi i dati di sicurezza post-marketing.

I Sintomi da monitorare e la necessità di intervento tempestivo

Gli operatori sanitari sono invitati a consigliare ai pazienti di interrompere immediatamente l’uso di medicinali contenenti pseudoefedrina se sviluppano sintomi di Pres o Rcvs, come forte mal di testa, sensazione di malessere, vomito, confusione, convulsioni e disturbi visivi. È essenziale che i pazienti con ipertensione arteriosa grave o insufficienza renale evitino l’uso di tali farmaci.

Raccomandazioni del PRAC: limitare l’uso e precauzioni

Infine, il Prac ha raccomandato l’aggiornamento delle informazioni sul prodotto di tutti i medicinali contenenti pseudoefedrina, includendo avvertenze e restrizioni per ridurre i rischi ischemici cardiovascolari e cerebrovascolari. Queste raccomandazioni saranno inviate al Comitato per i Medicinali per Uso Umano dell’EMA per l’approvazione finale. In conclusione, è fondamentale essere consapevoli dei rischi associati alla pseudoefedrina e consultare sempre un medico prima di iniziare qualsiasi trattamento.

Aggiornamenti delle informazioni sui prodotti

Tutti i medicinali contenenti pseudoefedrina saranno soggetti ad aggiornamenti delle informazioni sul prodotto per includere avvertenze sui rischi associati a Pres e Rcvs. Queste modifiche mirano a fornire ai consumatori e agli operatori sanitari informazioni chiare e precise sui potenziali rischi e sulla necessità di consultare un medico in caso di sintomi sospetti.