Si riapre la battaglia legale sulla paternità di Facebook

Pubblicato il 11 Gennaio 2011 - 21:13 OLTRE 6 MESI FA

La battaglia sulla ‘paternità’ di Facebook si riapre: Cameron e Tyler Winklevoss hanno chiesto alla giustizia di annullare il precedente accordo con il social network e l’amministratore delegato Mark Zuckerberg.

I gemelli Winklevoss ritengono che Facebook non abbia fornito una valutazione accurata delle azioni quando ha versato 65 milioni di dollari in contanti e titoli per risolvere la disputa sulla proprietà, con i gemelli ex compagni di Harvard di Zuckerberg che ritengono che Zuckerberg abbia rubato loro l’idea del social network.

I gemelli Winklevoss, che accusano Mark Zuckerberg di aver rubato l’idea originale per la creazione di Facebook e che hanno patteggiato un accordo che li ha portati a incassare 20 milioni di dollari in contanti e 45 milioni di dollari di azioni Facebook, ritengono di essere stati ‘ingannati’: l’intesa non rispecchia il valore reale del social network e la somma ricevuta è troppo ridotta.

I gemelli Winklevoss chiedono alla corte di San Francisco l’annullamento del precedente accordo così da poter riprendere l’azione legale avviata nel 2004. Una nuova battaglia legale presenta rischi sia per i gemelli Winklevoss sia per Facebook, la cui posta in gioco è elevata: se il giudice decidesse di annullare l’accordo, la società dovrebbe decidere se patteggiare un’intesa piu’ ricca o se andare al processo. I gemelli Winklevoss potrebbe arricchirsi di più oppure perdere tutto. La disputa risale al 2003, quando Zuckerberg, i due gemelli e Divya Narendra erano a Harvard e Zuckerberg si è offerto di aiutarli a creare il programma Harvard Connection. Zuckerberg – denunciano i gemelli – avrebbe ritardato il lavoro e si sarebbe mostrato evasivo nel rispondere alle pressioni. Nel febbraio 2004 Zuckerberg ha lanciato The Facebook, fra l’irritazione dei suoi compagni che hanno subito avviato una causa.