Batterie, cattura emissioni, nucleare: tre domande per Greta. Astenersi da risposte bla-bla-bla

di Riccardo Galli
Pubblicato il 4 Novembre 2021 - 09:24 OLTRE 6 MESI FA
Batterie, cattura emissioni, nucleare: tre domande per Greta. Astenersi da risposte bla-bla-bla.Batterie, cattura emissioni, nucleare: tre domande per Greta. Astenersi da risposte bla-bla-bla.

Batterie, cattura emissioni, nucleare: tre domande per Greta. Astenersi da risposte bla-bla-bla FOTO ANSA

Per alimentare la sola Italia anche di notte con energie da fonti rinnovabili (solare ed eolico, entrambe fonti intermittenti per natura) servirebbero batterie con capacità di accumulo pari a 400 Gigawattora. In tutto il 2019 in tutto il pianeta l’intera produzione mondiale di batterie a ioni di litio ha generato capacità di accumulo pari a 320 Gigawattora. Domanda concreta, molto concreta, per Greta: dove sono, qui e ora, le batterie con capacità di accumulo in grado di garantire l’alimentazione di energia anche di notte per l’Italia, l’Europa, Americhe, Africa, Asia, Oceania? Chi le sta producendo? Sono producibili? Bastano litio e cobalto presenti nelle miniere? Si sta sviluppando una nuova tecnologia che emancipi le batterie dalla dipendenza dai minerali rari o relativamente tali?

Emissioni C02

Catturare emissioni C02 si può, la tecnologia esiste e in qualche attività già si pratica. I costi della cattura delle emissioni di C02 non sono neanche proibitivi. Però c’è un problema irrisolto: alla lunga manca lo spazio per sequestrare il carbonio catturato. Dove, come questi depositi-magazzini? Quanto costerebbero? Insomma la cattura delle emissioni è una tecnologia applicabile su vasta scala e su cui investire oppure no?

Centrali nucleari modulari

Ci sono già ad esempio nei sottomarini e sulle portaerei. Delle dimensioni di un container, capaci di alimentare senza produrre emissioni. Fonti similari di energia nucleare sono o no tecnologia da applicare a salvaguardia dell’habitat umano su questo pianeta? Il nucleare è sempre e comunque da rifiutare e bandire oppure è invece, a certe condizioni e in rapporto allo sviluppo della relativa tecnologia, una fonte di energia pulita e comunque priva di emissioni gas serra? Nucleare, la risposta deve essere pragmatica o ideologica?

Risposte bla bla bla

Sono solo tre delle possibili domande a Greta. O meglio, domande al movimento-sentimento iper semplificato che si raggruma intorno alla figura di Greta Thunberg. Movimento e sentimento che hanno il pregio e la virtù di crescere ed insistere sul problema più grande che qui e ora ha il genere umano. Ma movimento e sentimento e figura immagine che hanno la pecca e il vizio di raccontare la favola bugiarda dei potenti cattivi e della gente buona e quindi del mondo senza emissioni e a piena energia basta che lo si voglia.

Una favola bugiarda e nociva soprattutto per i giovani indotti a pensare che letteralmente cambiare il motore della civiltà sia operazione semplice e immediata. Una favola bugiarda che si alimenta della emissione, culturalmente e scientificamente nociva, del qualunquismo semplicista del bla-bla-bla come unica lingua dei governi e delle istituzioni e della scienza e delle imprese e…di tutti che non siano i giovani e le giovani Greta. Quindi, batterie, cattura emissioni, nucleare: tre domande per Greta. Astenersi da risposte bla-bla-bla.