Niente targa per Gabriele Sandri nell’autogrill di Badia al Pino. Il padre: “Anas voleva, Autostrade no”

Pubblicato il 9 Novembre 2010 - 20:25 OLTRE 6 MESI FA

Niente targa in memoria di Gabriele Sandri nella stazione di servizio dell’A1 Badia al pino, dove l’11 novembre del 2007 il tifoso laziale venne ucciso dal poliziotto Luigi Spaccarotella. E’ quanto scritto sul sito della fondazione nata in memoria di Gabriele Sandri. In base a quanto riportato dal sito – e confermato dal padre di Gabriele, Giorgio Sandri – lo stop sarebbe arrivato da Autostrade.

Sulla targa, che doveva essere inaugurata giovedì 11 novembre, in occasione del terzo anniversario dalla morte di Sandri, sarebbe stato scritto: ”Nel ricordo di Gabriele Sandri, cittadino italiano”. ”Motivo del no? – spiega il sito – La targa creerebbe un precedente da evitare”.

”Non la vogliono perché, sostengono, altrimenti si dovrebbero ricordare tutti i morti negli incidenti – ha detto Giorgio Sandri – Temono che l’autostrada si trasformi in un campo santo. Ma, sinceramente, e con il rispetto per le vittime, mi sembra che la morte di Gabriele abbia qualcosa di diverso. C’è chi ci chiede, l’11 novembre, di andare ugualmente a Badia al pino, ma noi non lo faremo. Però, faccio un appello alle istituzioni affinché ci aiutino a realizzare quanto chiesto dalle 25 mila persone che hanno firmato la petizione popolare per la targa”.

Giorgio Sandri ha poi spiegato che ”mentre Anas sembrava disponibile, il no è arrivato da Autostrade. Ma spero che possa fare un passo indietro – ha aggiunto – e che chieda scusa”. Il primo dicembre, a Firenze, si aprirà il processo di Appello. In primo grado, il poliziotto Luigi Spaccarotella è stato condannato a sei anni per omicidio colposo.

”Nel primo processo ci hanno negato la giustizia – sostiene Giorgio Sandri – ora ci negano la targa, ma nessuno potrà mai negarci la verità”. Intanto, per commemorare l’anniversario dalla morte di Gabriele, domani alle 18, a Roma, ”saremo alla Bocca della Verità – spiega Giorgio Sandri – con una manifestazione silenziosa, per chiedere verità, perché senza verità non c’è giustizia, senza memoria non c’è futuro”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: ”Invierò una lettera al presidente di Autostrade per l’Italia, Fabio Cerchiai, per chiedere l’affissione della targa”.