Modena, uccise la moglie a colpi di pietra: condannato a 19 anni

Pubblicato il 20 Dicembre 2010 - 16:57 OLTRE 6 MESI FA

E’ stato condannato con rito abbreviato a diciannove anni e quattro mesi di reclusione Marco Manzini, trentaseienne di Sassuolo che la sera dell’11 febbraio 2009 uccise a colpi di pietra la moglie Giulia Galiotto, bancaria di trent’anni, e ne inscenò poi il suicidio gettando il corpo nel greto del fiume Secchia.

L’uomo venne scoperto poche ore dopo dai carabinieri e confessò tutto. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena Federico Maria Meriggi ha riconosciuto Manzini colpevole di omicidio volontario e occultamento di cadavere escludendo però la premeditazione. Il pm Pasquale Mazzei aveva chiesto per l’imputato una pena di trent’anni.

Secondo il giudice, Manzini quando agì era pienamente in grado di intendere e di volere, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa. L’uomo, come ricostruito dall’accusa, attirò la moglie con cui era in crisi accanto alla casa dei propri genitori a San Michele dei Mucchietti, frazione di Sassuolo. La colpì poi in testa con una pietra e trasporto’ il corpo senza vita della donna fino al letto del fiume. Manzini fece poi trovare biglietti scritti anni prima dalla moglie, ma che spaccio’ per recenti, in cui lei manifestava un vago sconforto. Le tracce di sangue lasciate nel cortile dell’abitazione portarono subito a incriminare il marito della vittima, che poco dopo crollò.