La moschea di Casalpusterlengo è abusiva, il Consiglio di Stato accoglie l’appello dei leghisti

Pubblicato il 30 Novembre 2010 - 14:01 OLTRE 6 MESI FA

La moschea di Casalpusterlengo (Lodi) è abusiva. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato riformando la sentenza del Tar della Lombardia ed accogliendo l’appello proposto dal Comune. L’amministrazione comunale – secondo quanto è stato spiegato – nell’estate del 2009, aveva intimato all’Associazione Centro Culturale Islamico di demolire le opere realizzate con le quali l’Associazione aveva ”adibito ”abusivamente un laboratorio a luogo di culto”.

Accogliendo le argomentazioni proposte dagli avvocati Antonello Martinez e Bruno Santamaria, il Consiglio di Stato, secondo quanto hanno spiegato gli stessi legali, ”ha affermato un concetto fondamentale per la risoluzione di questa e molte altre controversie che riguardano la questione del diritto di culto delle minoranze confessionali, sentenziando che il diritto di culto, per quanto costituzionalmente garantito, deve pur sempre essere rispettoso della normativa urbanistico-edilizia”.

I legali hanno quindi spiegato che in applicazione del principio stabilito dal consiglio di Stato ”competerà dunque ai Comuni, nell’ambito della loro attività di pianificazione del territorio, individuare aree da adibirsi ad attivita’ religiose, mentre i singoli fedeli non potranno pretendere di utilizzare a fini di culto qualsivoglia edificio o fabbricato, pena l’ abusivita’ della relativa destinazione d’uso”. Gli avvocati hanno anche osservato che ”era stato corretto” l’ orientamento del TAR della Lombardia che in precedenza aveva ritenuto che ”l’attività di culto attenesse alle condizioni d’uso di un immobile e non a conformità urbanistico-edilizia, arrivando cosi’ ad affermare che fosse possibile condurre attivita’ cultuali di gruppo all’interno di un’abitazione domestica”.

”Per contro – hanno concluso i legali spiegando la decisione dei giudici – il Consiglio di Stato ha chiarito che anche gli immobili a destinazione religiosa devono essere preventivamente individuati dal Comune nel PGT e comunque autorizzati dal punto di vista dei titoli abilitativi alla costruzione”.